Cosa c'entra il dissenso (legittimo, legittimissimo) da chi si oppone alle unioni civili con il boicottaggio - per non dire il linciaggio mediatico - di un hotel "reo" solo di aver fatto il proprio mestiere? Se la vostra risposta è "nulla", dovreste leggere con attenzione la storia che arriva da Andria, in Puglia.
Dove l'hotel Cristal Palace ha alloggiato alcuni ospiti del convegno sulle unioni civili dal titolo "Prima le idee", in programma per il 22, 23 e 24 gennaio. Una tre giorni di conferenze e tavoli di lavoro sui temi più disparati. Tra cui una conferenza dal titolo piuttosto neutro: "Famiglia e unioni civili: un matrimonio impossibile?". Il Cristal Palace ha offerto una promozione per relatori e ospiti che provenivano da fuori città, come accade spesso in occasione di manifestazioni simili.
La presenza di relatori contrari al ddl Cirinnà, però, è bastata per scatenare la furia dei social network, dove si è registrato un vero e proprio linciaggio mediatico nei confronti dell'albergo, accusato di sostenere posizioni omofobe. Sulla pagina Facebook del Cristal Palace si sono riversate decine di recensioni negative, tutte con il voto più basso della scala, uno su cinque. Difficile pensare che si trattasse di giudizi legati all'accoglienza, tanto più che la valutazione pessima era accompagnata da post di insulti e minacce, con tanto di incoraggiamento ad amici e parenti a boicottare la struttura turistica.
"Il convegno ospitava personaggi contrari alle unioni civili, ma siamo in democrazia e ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni - ci spiegano dalla direzione dell'albergo - Ognuno di noi ha le proprie idee, ma questo non ci impedisce di lavorare con questo o con quel cliente. Se in città ci fosse stato un importante congresso sindacale avremmo comunque stipulato una convenzione ad hoc."
"Il nostro intento, come per ogni impresa, è quello di trarne un vantaggio economico - proseguono - Ma gli utenti hanno iniziato a bombardarci di recensioni negative e alcuni personaggi sulle loro pagine Facebook incitavano i propri 'amici' sui social network a parlare male del nostro albergo e a scrivere ulteriori opinioni negative. Per fortuna non è successo su TripAdvisor: ci hanno suggerito anche di procedere per vie legali, avremmo avuto le carte in regola per farlo. Ma abbiamo preferito non alzare il livello dello scontro."
Contro quella che giudicano una campagna d'opinione pretestuosa si è espresso anche Filippo Savarese, portavoce nazionale di "Generazione Famiglia". Che ha subito lanciato un contro-boicottaggio, invitando i partecipanti al convegno a recensire positivamente l'albergo (dove lui, però, ha soggiornato). "Stiamo tornando ai tempi in cui gli esercizi commerciali venivani segnati con marchi d'infamia se non si omologavano all'ideologia dominante - attacca Savarese - Oggi che si protesta contro le aziende di trasporto che ci concedono le stesse condizioni di viaggio concesse ai Gay Pride, si può dire che Rosa Parks siamo noi".
Il riferimento è al caso della compagnia ferroviaria Italo, oggetto di un boicottaggio da parte della galassia Lgbt per aver offerto delle promozioni speciali per chi si recherà al Family Day in programma per il prossimo 30 gennaio al Circo Massimo a Roma.
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