L'incognita di Hitler e il mistero del cretino

L'incognita di Hitler e il mistero del cretino

Passi per il flop di ascolti e per un discorso di Hitler recitato persino con peggiore truculenza dell'originale. Ciò su cui non si può tacere è il comizietto fascio-leninista impartito da una creatura robotica d'allevamento santoriano in studio che ci ha ammannito la seguente lezione: Hitler fu un cocciuto antisemita, ma soltanto a causa di una nonna un po' zoccola che se la faceva con un amante ebreo. Fu lei a provocare nel giovane Adolf un rancore indelebile, non contro le nonne, ma contro gli ebrei. La creatura robotica in diretta ci ha spiegato con sillabazione metallica che se l'odio razziale può scaturire anche da tale risibile follia, per trasformarla poi in genocidio ci vogliono dei politici di tipo leghista: «Guardate oggi che cosa può accadere a un bambino rom». Ogni espulsione e ogni contenimento nei suoi confronti è già l'inizio di una nuova shoah: senza Hitler e senza sua nonna, sappiamo già fare da soli.

L'incolpevole televisore è stato da me rottamato a calci quando l'erinni robotica ha ammannito la sintesi della shoah: uno può anche uscire di testa come il povero baby Adolf a causa di una nonna un po' allegra, ma poi occorrono dei politici di tipo leghista per trasformare anche un tal ridicolo malinteso in una catastrofe del genere umano. Oggi, per esempio i nazisti sarebbero quelli che chiedono l'applicazione delle regole sull'immigrazione. Ecco così risolto, insieme al caso della matrice dell'idiozia, anche quello della nonna di Hitler.

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