L'Italia contro il femminicidio: uccide una donna ogni 2 giorni

Sono in totale 1300 le vittime presenti in Aula: stupro, violenza domestica e stalking. Presenti anche le mamme di tante ragazze che non ci sono più

L'Italia contro il femminicidio: uccide una donna ogni 2 giorni

Il femminicidio "uccide una donna ogni due giorni e mezzo". Così per la prima volta l'Aula della Camera apre alle sole donne in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne indetta dall'Onu nel 1999.

Sono in totale 1300 le vittime presenti: stupro, violenza domestica e stalking. Presenti anche le mamme di tante ragazze che non ci sono più. Secondo il presidente della Camera, Laura Boldrini, il problema non deve riguardare solo le donne: "Gli uomini devono schierarsi al fianco delle donne". "Ci sono tanti uomini che vogliono bene alle donne, perché rimangono a guardare? Non vi sembra una incoerenza che gran parte uomini che rifiutano la violenza non facciano nulla? Non dovrebbero essere con noi?", si chiede Boldrini. Intanto su twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha preso parte all'inziativa scrivendo che l"Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne".

Sull'argomento si è espresso anche Silvio Berlusconi: "Oggi più che mai il mio pensiero va alle donne vittime di abusi. I dati che Forza Italia ha pubblicato fanno riflettere". Il 71% delle vittime di omicidi in famiglia è una donna. Mentre nei primi mesi del 2017 ci sono state 2333 violenze sessuali e solo il 7% degli stupri viene denunciato. Da non ingnorare anche le vittime di stalking. Ci sarebbero state infatti più di 6mila denunce nei primi 7 mesi del 2017.

Ma non c'è solo l'Italia al fianco delle donne oggi. Oggi ai quattro angoli del pianeta viene commemorata la "Giornata Mondiale contro le violenze sulle donne". Nell'est della Repubblica democratica del Congo circa due milioni di donne e ragazze hanno già pagato un pesante tributo dei conflitti che si sono susseguiti nel vasto paese dei Grandi Laghi, a partire dal 1998, causando almeno sei milioni di morti e quattro milioni di sfollati.

Le violenze sulle donne congolesi è un'arma da guerra attuata indiscriminatamente da gruppi ribelli locali, dei vicini Ruanda e Uganda, così come dalle forze armate regolari che sulla carta dovrebbero proteggere madri e figli. Un dramma senza fine, come lo ha ricordato nei giorni scorsi il ginecologo congolese Denis Mukwege, durante la sua visita in Italia

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica