Caso Boccia, Sangiuliano da Meloni a Palazzo Chigi: “Ribadite la verità delle mie parole”

Il ministro della Cultura è finito al centro delle polemiche per la vicenda della presunta consulenza all'influencer campana. La precisazione del Quirinale: nessuna telefonata tra Mattarella e Meloni

Caso Boccia, Sangiuliano da Meloni a Palazzo Chigi: “Ribadite la verità delle mie parole”
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Nuovi aggiornamenti sul caso che coinvolge il ministro Gennaro Sangiuliano. Il titolare della Cultura negli ultimi giorni è finito al centro delle polemiche la vicenda della presunta consulenza a Maria Rosaria Boccia. L’ex direttore del Tg2 ha avuto un confronto durato un'ora e mezza con il premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. "Sono stato a colloquio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano 'La Stampa': mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all'organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata", le parole del ministro. Nel frattempo è arrivata una precisazione dal Quirinale: non c'è stata nessuna telefonata tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio sulla vicenda appena citata.

Influencer di 41 anni, la Boccia sostiene di essere una collaboratrice del ministro Sangiuliano. Tutto parte il 26 agosto, quando sul profilo Instagram della campana è spuntata una foto che la ritrae insieme al politico: “Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”. Sono immediatamente sorti dubbi sul ruolo, con l’immediata smentita dello staff del ministro. La donna ha iniziato a divulgare documenti e atti, provando il fatto che fosse coinvolta in attività istituzionali, in particolare in vista del G7 della Cultura in programma a Napoli.

Sangiuliano ha precisato di aver preso in considerazione la nomina della Boccia a titolo gratuito, ma alla fine non se n’è fatto più niente. In particolare, erano emersi dubbi su possibili episodi di conflitto d’interesse. In una lettera alla Stampa, il ministro ha tenuto a precisare di non aver dato corso alla nomina e soprattutto che“la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia”. E ancora: Sul ruolo della presunta consulente in questi incontri, il ministro è tranchant: “Le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l'altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura”.

Non è tutto. In una serie di storie su Instagram, la Boccia ha replicato in maniera diretta: "Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro". L’influencer ha poi insinuato di aver in realtà partecipato alle riunioni operative per il G7 della Cultura e ai vari sopralluoghi.

Infine, sulla nomina a consigliera per i grandi eventi: “Siamo sicuri che la nomina non ci sia mai stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile. La riascoltiamo insieme?”. Infine, l’allusione a file audio che provano quello che dice.

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