In questi anni, realivamente ai cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza grillino, ne abbiamo sentite tante, ma che il sussidio potesse essere utilizzato anche per pagarsi le vacanze al mare ancora ci mancava.
Purtroppo non si tratta di una goliardata. La notizia è stata riportata da Il Messaggero. Sul litorale romano, in piena stagione estiva, alcuni titolari di stabilimenti balneari hanno confermato di aver visto pagare certi servizi offerti alla clientela con la "famosa" tessera dei grillini: si parla del denaro ottenuto col reddito di cittadinanza impiegato per saldare il conto dei pasti.
Qualcuno potrebbe far notare che il cibo rientra proprio fra le spese previste dal sussidio grillino, ma fa storcere la bocca il pensiero che queste vengano effettuate al mare da persone che, almeno nella teoria, dovrebbero trovarsi in difficoltà economica. Una vera e propria ingiustizia per coloro che, pagando le tasse, continuano ad alimentare il reddito grillino, che poi finisce nelle tasche anche di soggetti di questo genere.
Il reddito di cittadinanza, almeno sulla carta, è nato per fornire stabilità economica a chi ne aveva bisogno e per aiutare nella ricerca un lavoro.
Sul sito del governo si legge testualmente che il sussidio grillino è una forma di "sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o per l'inclusione sociale". È accettabile che questo venga impiegato per pagare i pasti al mare?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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