Quel gesto choc del rifugiato: decapita statua della Madonna

Le telecamere lo hanno ripreso mentre tagliava la testa e le mani alla statua. Salvini: "I giudici devono cacciarlo"

Quel gesto choc del rifugiato: decapita statua della Madonna

Le nostre città sono deserte di notte per effetto del lockdown nelle zone rosse e arancioni e del coprifuoco in quelle gialle. Questo dà il via libera ai crimini. Si è registrato un aumento dei furti e delle rapine ma non solo, come dimostra il caso di Marghera, dove è stata sfregiata una statua della Madonna in piazzale Giovannacci. L'area è presidiata dalle telecamere di sorveglanza e per le forze dell'ordine non è stato difficile individuare il responsabile, un trentunenne palestinese con un documento che ne attesta lo status di rifugiato rilasciato dal Belgio.

I fatti si sono svolti nel cuore della notte, quando Marghera immersa nel silenzio del coprifuoco. La statua è stata decapitata e le sono state mozzate le mani, un gesto che per alcuni ha il sapore di uno sfregio alla comunità civile e religiosa della città. "Un gesto che offende la nostra città, la nostra storia e i nostri valori", ha commentato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Il gesto non potva passare inosservato e così le autorità competenti si sono messe immediatamente alla ricerca dell'autore del gesto. Il rammarico del sindaco è grande ma c'è la volontà di riparare quanto prima al danno.

Ci vorrà del tempo affinchè la statua torni al suo posto per intero: "Ho subito dato disposizione ai tecnici dei Lavori Pubblici perché la statua sia prontamente riparata e riportata al suo splendore. Ringrazio gli agenti delle Forze dell’Ordine che sono prontamente intervenuti". La comunità è stata profondamente scossa da un atto così vile e non sono mancate le reazioni del mondo politico.

Una delle prime a intervenire è stata Giorgia Meloni, con parole di ferma condanna: "Quanto accaduto a Marghera (Venezia) è un oltraggio alla nostra identità. Per il responsabile, un trentunenne palestinese, pugno duro e condanna esemplare. Non possiamo tollerare un simile affronto nei confronti dell'Italia e della sua storia". Matteo Salvini condivide la linea dura di Giorgia Meloni: "Ecco Il bel regalo di Natale di chi ci odia. Autore di questo scempio schifoso un palestinese "titolare di un documento di viaggio per RIFUGIATI rilasciato dal Belgio"! Per certi delinquenti né zone rosse, né divieti di spostamento... Spero che ci sia un giudice che gliela faccia pagare cara. Un abbraccio di solidarietà al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e a tutta la comunità di Marghera."

Anche Alex Bazzaro (Lega), ha stigmatizzato l'accaduto: "Il dispiacere si accompagna alla preoccupazione: non solo questo palestinese ha danneggiato un monumento della nostra comunità ma ha profanato un simbolo cristiano. Ci troviamo di fronte, purtroppo, a l'ennesimo atto vandalico che profana un oggetto di culto".

Il consigliere comunale di Venezia e deputato del Carroccio conclude: "Non si può mancare di rispetto ai simboli religiosi, qualsiasi essi siano e qualsiasi siano le nostre credenze e i nostri valori di riferimento. È inaccettabile. La testa e le mani della statua danneggiata li farei riparare proprio a questo balordo come segno di rispetto e di integrazione visto che ha scelto di vivere nel nostro Paese".

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