È rinchiuso nel carcere di Montacuto, ad Ancona, e si trova sempre in isolamento. Per Luca Traini, il 28enne che sabato scorso a sparato all'impazzata puntando su un gruppo di extracomunitari, si profila il reato tentata strage con l'aggravante dell'odio razzista. Un storia drammatica che si lega al dramma di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi da due spacciatori nigeriani. Contro di loro si è abbattuto l'odio di Traini. "Ringrazio Traini per aver acceso il cero per mia figlia - commenta Alessandra Verni, mamma della giovane, ai microfoni del Tempo - ma sono contraria alla violenza e alla strumentalizzazione politica che di tutta questa orribile storia si sta facendo".
"Luca ha rivendicato il gesto, ma ha detto di aver fatto uno sbaglio - spiega il legale Giancarlo Giulianelli - per il resto, il ragazzo ancora non si rende bene conto degli effetti provocati dalle sue azioni". La difesa del 28enne di Tolentino potrebbe basarsi su una presunta "incapacità mentale" nel momento in cui ha compiuto il gesto. Per il legale, infatti, Traini "è una persona assolutamente tranquilla", anche se è evidente ha "una personalità disturbata". Lo dimostrerebbe anche il disordine trovato dagli agenti nella sua stanza, dove gli investigatori hanno ritrovato e sequestrato nell'abitazione di Traini una copia del Mein Kampf, il saggio in cui Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazionalsocialista, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra. "Traini era di destra - commenta al Tempo Alessandra Verni - ma a me la politica non interessa".
Nelle prime ricostruzioni della sparatoria di Macerata, è stato ipotizzato un legame sentimentale tra Traini e Pamela. Ma la madre nega categoricamente l'ipotesi: "Mia figlia non conosceva nessuno a Macerata, tantomeno lui. Basta con queste sciocchezze". Secondo la donna, sul brutale omicidio della figlia sono state dette e scritte "troppe bugie". A partire dalla causa della morte. "Mia figlia odiava gli aghi, non si è mai bucata - ha spiegato al Tempo - non è mai stata trovata nemmeno la siringa, sullo scontrino non c' è scritto cosa ha acquistato e il farmacista non ha specificato. Io so alcune cose che ancora non diciamo e che i carabinieri stanno accertando".
Il bilancio delle vittime ferite da Traini, intanto, è salito a undici. Secondo l'informativa dei carabinieri, già sul tavolo del procurato capo di Macerata, Giovanni Giorgio, lo sparatore di Macerata avrebbe detto, durante una dichiarazione spontanea agli agenti, che "il fenomeno dell'immigrazione clandestina va stroncato".
"Il giovane - rivela il procuratore - aveva saputo di quanto successo a Pamela". Per questo "aveva pensato di venire in tribunale". Per vedere (e probabilmente colpire) il presunto assassino di Pamela: Innocent Oseghale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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