La maschera bong per la droga: così i giovani si friggono il cervello

Nell'era dei social, quando i giovanissimi non si drogano solo per lo sballo ma anche per i like, spopolano mode pericolose come quella della "maschera antigas bong"

La maschera bong per la droga: così i giovani si friggono il cervello

La nuova tendenza che spopola tra i teenagers si chiama "maschera bong": una maschera antigas modificata con un tubo di plastica ed un beccuccio e usata per sballarsi con la droga.

Si tratta di una maschera antigas frontale con cinghie regolabili, che si può adattare alle dimensioni "di tutti i tipi di capo", così come viene pubblicizzata sui siti on line che la vendono. Il classico tubo di plastica rigida, che normalmente serve per collegare l’attrezzo alle bombole di ossigeno, si conclude con una vaschetta o una pipetta dove vengono bruciate le sostanze stupefacenti scelte, di solito marijuana mescolata con altre sostanze.

Un oggetto pericoloso quanto facile da reperire: basta un click su internet e ti arriva a casa. Facile, veloce e pure economico. È acquistabile legalmente su siti comunissimi, come Amzon e Ebay, e non ci sono controlli sull'età dei compratori.

Anche per questo la moda del fumo consumato nei bong, che sono delle pipe ad acqua, si sta diffondendo sempre più tra i giovanissimi. Collegare la pipa a una maschera antigas, poi, fa aumentare l’effetto del prodotto, perché, in questo modo, le esalazioni vengono convogliate interamente nell’apparato respiratorio, fornendo un impatto molto più intenso rispetto a quando si fuma una semplice canna.

A lanciare l'allarme sull'abuso di sostanze stupefacenti e sul dilagare di questi pericolosi strumenti di consumo tra i minori è anche il dott. Luca Bernardo, direttore della Casa Pediatrica Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano. La maschera permette di fumare coca, crack e hashish senza che ci sia un ricambio dell'aria e, quindi, di ossigeno: in questo modo provoca gravi danni cerebrali e al sistema respiratorio.

Oggi, durante la firma di un protocollo con la Polizia per contrastare i crimini in rete contro i minori, il professore ha mostrato una maschera bong, acquistata dalla casa pediatrica apposta per dimostrare la facilità con cui la si può ottenere sul web, e ha spiegato i terribili effetti collaterali che il suo utilizzo può avere sul cervello dei ragazzi. "Con gli amici di Pepita Onlus abbiamo acquistato sul web a 30 euro questa maschera che da tempo è oggetto delle chat e delle feste tra i ragazzi, anche molto giovani...questa è la prova di quanto sia facile superare il limite nel web e non solo. Ecco cosa rischiano tutti i giorni i nostri figli, all'insaputa delle famiglie!", ha ammonito Bernardo.

maschera bong

Questo tipo di pratiche sono sempre più spesso diffuse e sponsorizzate da pagine web specializzate in materia, dove è addirittura possibile trovare consigli e controindicazioni. Ma più spesso sono gli stessi giovani che pubblicizzano le loro "imprese" sui social network, per mettersi in mostra con gli altri coetanei e "darsi un tono".

Così il consumo di droga diventa un'ostentazione, un modo per diventare popolari sui social, tra i "pari". Gli adolecenti fanno a gara per cercare modi di "sballarsi" sempre più "fighi", per ottenere più like e visualizzazioni sulle foto e i video che poi pubblicano sui loro profili. In un circolo vizioso che incentiva gli altri coetanei al consumo.

Un consumo che non deve solo "sballare" ma dare spettacolo.

Così strumenti come la "maschera antigas bong" si diffondono e iniziano a far tendenza tra i giovanissimi, che spesso non ne capiscono o non si rendono conto degli effetti collaterali di un simile abuso.

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