Maxi multa dall'Agcom: ecco le colpe della Rai

L'Autorità per le Comunicazioni ha motivato la sua sanzione alla tv di Stato. Multa per 1,5 milioni di euro: "Violate indipendenza, imparzialità e pluralismo"

Maxi multa dall'Agcom: ecco le colpe della Rai

Una multa da 1,5 milioni di euro alla Rai. Il Consiglio dell'Agcom ha accertato numerose violazioni degli obblighi di contratto di servizio da parte della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. In particolare, in merito a numerosi episodi riguardanti la programmazione delle tre reti generaliste (sia nei notiziari che nelle trasmissioni di intrattenimento), l'Autorità ha accertato il mancato rispetto dei principi di "indipendenza, imparzialità e pluralismo". E così, in 36 pagine è stata motivata la decisione di sanzionare la tv di Stato.

Vediamo alcune colpe della Rai individuate dall'Agcom. "La puntata della trasmissione Realiti (5 giugno 2019) ospita due cantanti neomelodici siciliani. Uno dei cantanti, in studio, dice dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: 'Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l'amaro'". Secondo l'Autorità, siamo di fronte ad una chiara violazione del Contratto di Servizio che imporrebbe di "veicolare informazioni volte a formare una cultura della legalità".

E ancora. "Nell'edizione delle ore 13 del Tg2 del 26 luglio si riporta la notizia dell'assassinio del vice-brigadiere Mario Cerciello Rega. Il notiziario è l'unico dei notiziari Rai ad attribuire con una assoluta certezza che i responsabili dell'omicidio sono indicati come due nordafricani, mentre i presunti responsabili sono in realtà due cittadini statunitensi".

I conduttori di Mattina in Famiglia su Rai1 il 25 gennaio 2020 parlano con un telespettatore in collegamento dalla Calabria. Dopo aver risposto alla prima domanda di un quiz, il telespettatore chiede aiuto e il conduttore Tiberio Timperi: "L'aiutiamo, l'aiutiamo, altrimenti poi andremo a fare i piloni della Salerno-Reggio Calabria", accompagnando la battuta da una mimica del corpo. Secondo l'Autorità, "l'episodio, apparentemente banale, contribuisce a rafforzare stereotipi e pregiudizi" mentre la Rai dovrebbe contrastare ogni forma di discriminazione.

E come poteva mancare Sanremo? "Sono pervenute all'Autorità diverse segnalazioni che lamentavano la scorretta rappresentazione dell'immagine femminile e il ruolo stereotipato della donna nelle trasmissioni Rai. Anche in questo caso è stata verificata una carenza della particolare responsabilità richiesta alla Rai nella garanzia della dignità della persona e nella rappresentazione dell'immagine femminile".

Ma i casi non finiscono qui. Si passa da un attacco del Tg2 a Fabio Fabio alla figura di Steve Bannon, da Gad Lerner contro il ministro dell'Interno a Mauro Corona che invitava i risparmiatori a mettere "i risparmi sotto il materasso". Insomma un elenco che sembra infinito e che ha creato molte polemiche.

"Contesteremo punto per punto con prove inoppugnabili nelle sedi opportune dimostrando che noi siamo in linea con i principi di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura e su casi specifici produrremo i servizi di altre testate televisive che pur avendo fatto le stesse cose nostre non sono state menzionate", ha dichiarato il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano. "Una sola parola: censura!", ha tuonato la componente Pluralismo e libertà alle motivazioni della sentenza.

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