San FranciscoDiventato un brand che forma la nuova accoppiata Mercedes-Amg (secondo la recente filosofia che affida a quella in cui compare Benz d'identificare le vetture premium e a quella con Maybach di sottolineare la personalità dei modelli più esclusivi), l'atelier per alte prestazione della Stella debutta con la super-sportiva Gt, che si declina subito anche in una versione Gts. Lo schieramento prende il posto dell'affascinante Sls, moderna interpretazione della SL degli anni Cinquanta con le porte ad ala di gabbiano che ammaliava sia gli appassionati della guida sia i piloti. Lo stesso obiettivo che persegue l'ultima nata di Amg, dinamicamente battezzata sulle strade della California e sul circuito di Laguna Seca, teatro d'indimenticabili duelli tra gli assi del Motomondiale.
Insomma, un percorso ideale per mettere in risalto la versatile indole del nuovo modello, anzi della versione più estrema: la Gts da 144.600 euro. È spinta dal V8 biturbo di 4 litri a iniezione diretta di benzina con 510 cv e arriverà in marzo, un po' prima della Gt (125.200 euro) con un motore di analoga struttura, ma con 462 cv.
Il fascino emanato dalla «cavalleria» e i dati riportati sulla carta d'identità della Gts (310 orari, 3,8 da 0 a 100), oltre alla scocca in alluminio che limita il peso e l'architettura tranxasle che contribuisce a ripartirlo equamente sui due assali, si abbinano a lineamenti che non passano inosservati e rendono chiaro a chi questa Mercedes-Amg ha nel mirino. Infatti, soluzioni concettuali come l'abitacolo a 2 posti secchi e formali, come il lungo frontale e la corta coda integrata da un portellone per il bagagliaio e da uno spoiler che si solleva in velocità per ottimizzare l'aerodinamica, richiamano tanto la Jaguar F-Type Coupé quanto la Porsche 911. L'abitacolo trasmette anch'esso la sportività della Gts: è raccolto e arredato sportivamente con sedili ben conformati e una console prominente, ricca di comandi per i settaggi della vettura, sistemati accanto alla leva del cambio a doppia frizione a 7 marce che, però, la relegano in una posizione un po' arretrata (ma ci sono i paddles al volante per la modalità manuale) e spingono alcuni interruttori, compreso quello dell'hazard (le quattro frecce), sopra la cornice del parabrezza fuori dal campo visivo.
Ben appoggiata su cerchi da 19 davanti e da 20 dietro, che integrano l'assetto attivo (regolabile in varie modalità), sulle highway e sulle strade della Silicon Valley quando è settata mansuetamente, la Gts si muove fluidamente e, persino, con un buon comfort, tanto da incitare a innestare il sistema che esalta la sonorità con cui si esprime il possente V8. Una sinfonia che affiora spontaneamente quando, invece, scende in pista a Laguna Seca con la meccanica e i sistemi di gestione del dinamismo che seguono gli input dei settaggi Sport Plus o Race.
Le risposte del V8 diventano fulminee, sostenute dall'esuberante coppia e dalla rapidità dei passaggi di marcia, mentre l'assetto che diventa rigidissimo e la prontezza dello sterzo generano il piacere di affrontare rettilinei, saliscendi e curve - compreso il mitico «cavatappi» (la curva più famosa del circuito) in maniera esaltante.È il prezzo, in euro, della Gts di Mercedes-Amg: due posti secchi, 310 chilometri orari di velocità
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