Tensioni tra i parenti e i giornalisti alla messa per Vittorio Casamonica

I parenti del boss riuniti per ricordare il defunto al centro del funerale show. "Non siamo l'Isis, non facciamo la guerra. Non c'è rispetto"

Tensioni tra i parenti e i giornalisti alla messa per Vittorio Casamonica

Si è tenuta in una chiesa blindata la messa di suffragio per Vittorio Casamonica, dopo quanto avvenuto il giorno dei funerali, quando le esequie del capo-clan si sono trasformato in un caso nazionale e sono finite sulle pagine della stampa estera.

Molti i parenti e gli amici che questa mattina hanno raggiunto il quartiere di Casal Morena a Roma, dove si è celebrata la messa nella chiesa di San Girolamo Emiliani. Moltissimi anche i curiosi e i giornalisti, che sono stati tenuti lontano dalla chiesa, guardata da vicino da molti agenti in borghese.

Se in centinaia erano arrivati a Roma per i funerali, oggi il numero dei parenti presenti e i toni sono decisamente più composti. L'occasione, tuttavia, si è trasformata in un tafferuglio quando le persone intervenute hanno preso a spintoni i cronisti all'uscita dalla chiesa.

"Chiediamo scusa al Papa se ci sono stati dei problemi, ma cosa dovevamo fare? Tenere il funerale in mezzo alla strada?", ha detto ai giornalisti Egidia Casamonica, nipote di Vittorio. La donna ha spiegato che le carrozza tirata dai cavalli che si è vista a Roma il giorno dei funerali era stata usata anche quando morì la moglie dell'uomo e aggiunto che sono stati i nipoti a pagare l'elicottero che ha lanciato pelati sul corteo durante la cerimonia.

Gli agenti sono entrati in azione dopo la cerimonia, quando si è creata tensione tra i parenti e i giornalisti

che erano lì per coprire i fatti. "Non è mafia. Noi non facciamo la guerra. Siamo pacifisti. Noi buttiamo fiori mica le bombe come l’Isis. Ci siamo rimasti male perchè non ci rispettano", ha detto ancora Egidia Casamonica.

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