Denuncia una rapina, ma i carabinieri scoprono che non era vero per niente. Così è finito nei guai un corriere di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli che adesso è accusato di simulazione di reato, procurato allarme e furto aggravato.
L’uomo s’era rivolto nei giorni scorsi ai militari della stazione di Sant’Antonio Abate a cui aveva spiegato di essere stato vittima di una rapina che, dalla sua denuncia, sarebbe avvenuta lunedì scorso. Ha raccontato ai carabinieri di essere stato affrontato da due malviventi, uno dei quali sarebbe stato armato di pistola. Lo avrebbero costretto a fermare la corsa del suo furgone e, puntando dritto sulla cassaforte in dotazione al mezzo commerciale, l’avrebbero forzata ripulendola del suo contenuto, una cifra attorno ai 400 euro.
Accolta la denuncia, i carabinieri si sono messi subito all’opera per far luce su quell’episodio. Hanno iniziato a passare al vaglio i filmati delle telecamere di sorveglianza, installate lungo le strade su cui sarebbe avvenuta l’aggressione. Grazie all’acquisizione dei video girati dagli occhi elettronici, i militari hanno scoperto che quello che aveva loro raccontato il corriere non era mai accaduto. Mai era stato affrontato da nessuno né era stato aggredito mentre era alla guida del furgone.
Così i carabinieri sono andati dritti dal corriere e gli hanno trovato, nel furgone, il martello che – secondo gli inquirenti –
sarebbe stato utilizzato per forzare la cassaforte. Gli hanno sequestrato, inoltre, la somma di 530 euro che l’uomo aveva con sé. L’uomo è stato denunciato: risponde di simulazione di reato, furto aggravato e procurato allarme.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.