Metropoli e capoluoghi sempre più grandi e affollati, a cui fa da contrappeso lo spopolamento dei piccoli comuni. Una dinamica - quella denunciata dall'ultimo rapporto Svimez - che "determina soprattutto per il Mezzogiorno una prospettiva demografica assai preoccupante di spopolamento, che riguarda in particolare i piccoli centri sotto i 5 mila abitanti". Ma la soluzione c'è: il reddito di residenza attiva. 700 euro al mese (per cinque anni) a coloro che si trasferiscono nei comuni con popolazione inferiore ai 2 mila abitanti e aprono al tempo stesso un'attività lavorativa. L'idea è della Regione Molise che, come scrive il Corriere della Sera, ha stanziato a questo scopo un milione di euro. Tutto è partito dalla proposta di Antonio Tedeschi, consigliere regionale molisano dei Popolari per l'Italia. "Per il 2019 - ha spiegato Tedeschi - le risorse stanziate ammontano a 473 mila e 855,18 euro. Il medesimo importo è attualmente previsto anche per il 2020 (nel caso in cui le domande risulteranno superiori alla disponibilità economica, cosa che ci auguriamo, si lavorerà per reperire altre risorse, così come già annunciato in conferenza stampa dal presidente Toma)".
Il Molise, con i suoi 305 mila residenti (al 31 dicembre 2018), è - dopo la Valle d'Aosta - la regione meno abitata d'Italia. Inoltre, tra il 2001 e l'anno scorso, ha perso circa 15 mila persone. Destino che accomuna la maggior parte dei comuni molisani. 100 su 136 hanno meno di 2 mila abitanti, e a partire dalla seconda metà dell'800 si sono progressivamente spopolati. Come Pizzone, cittadina di 300 abitanti in provincia di Isernia dove manca tutto: alimentari, poste, farmacia. L'unico esercizio commerciale è un bar che da solo, naturalmente, non può soddisfare le esigenze della collettività. Il reddito di residenza attiva, che già dal nome richiama il reddito di cittadinanza lanciato dal Movimento 5 Stelle, vuole andare proprio in questa direzione: ripopolare le case e (ri)costruire il tessuto produttivo dei piccoli centri. Dal 16 settembre, giorno in cui la proposta firmata dalla giunta regionale di centro-destra entrerà in vigore, ci saranno due mesi di tempo per candidarsi.
Previsti controlli incrociati per verificare la bontà e la serietà delle richieste inoltrate alla Regione. Che spera di attivare due processi. Da un lato il trasferimento di persone dai grandi ai piccoli centri. Dall'altro, il ritorno in Molise di chi ha dovuto lasciare la regione per trovare lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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