Una morte da accertare e che sta destando non poche preoccupazioni quella di un giovane ghanese, di 20 anni, ospite nel centro di accoglienza di Aragona, in provincia di Agrigento. La triste circostanza è avvenuta oggi ad ora di pranzo e, in base alle prime indiscrezioni, il ragazzo da alcuni giorni avrebbe combattuto contro i sintomi di febbre e diarrea. Gli operatori che lavorano all’interno della struttura hanno immediatamente avvisato il personale sanitario e i carabinieri spiegando anche quegli “strani” sintomi avuti dal giovane i giorni precedenti.
Nei confronti del corpo privo di vita verrà disposto, per motivo precauzionale, un tampone post mortem che consentirà di accertare se si tratti o meno di un caso di coronavirus. Già ad Aragona è stato registrato un caso positivo gli scorsi giorni. Sul posto, a verificare quanto accaduto, i carabinieri e anche il sindaco. La struttura, al suo interno ospita circa venti migranti di diverse età e nazionalità.
Intanto, in attesa di verificare cosa si celi dietro la morte del giovane, per maggiore sicurezza, si sta procedendo con la sanificazione dei locali. Gli altri ospiti e il personale della struttura, sono stati messi in isolamento per motivi di carattere precauzionale. Sono questi giorni di massima allerta a causa della pandemia che sta facendo registrare diverse migliaia di vittime in tutta Italia. In Sicilia, in particolar modo, adesso le attenzioni sono puntate sulle prossime due settimane. Queste ultime infatti dovrebbero coincidere con il periodo del picco dei contagi in tutta la Regione. Di conseguenza, l’attenzione rimane alta su ogni fenomeno che possa dare luogo a casi sospetti sul virus di cui ancora poco si conosce e che si sta cercando di debellare con le esperienze e le ricerche che man mano si misurano sul campo.
Sulla morte del giovane ghanese è ancora tutto da accertare, al momento nessuno può dire se si sia trattato di un caso da Covid-19, ma senza dubbio è bene ricordare quanto già detto gli scorsi giorni, ovvero che i centri di accoglienza sono luoghi sensibili e che la loro gestione è molto difficile. Un vero problema all’interno di quello legato alla gestione dell’emergenza sanitaria nazionale. Che i centri siano di grandi o di piccole dimensioni risulta difficile far rispettare tutte quelle regole relative alle distanze tra gli operatori e gli ospiti allo scopo di evitare i casi di contagio.
Allo stesso tempo appare alquanto complicato impedire ai migranti di allontanarsi dal centro per fare una passeggiata per come sono soliti fare. Ci sono diverse storie in tutta Italia, che raccontano di aggressioni subite dal personale proprio per aver cercato di far rispettare le regole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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