Fu ucciso a colpi di mazze e a coltellate, Lucian Memet. Era il 13 agosto del 2016. Il suo corpo completamente tumefatto e squarciato rimase a terra senza vita, nel campo rom abusivo dove viveva, in via Virginia Woolf, a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli. A scatenare l’aggressione fu un diverbio scoppiato per un litigio tra bambini. Per il delitto di Memet la Polizia romena ha arrestato in Romania, a Calafat, il 25enne Andrei Lingurar, ricercato da maggio scorso per l’esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dal gip del tribunale di Napoli, e il 48enne Gheorghe Silaghi, 48enne, già detenuto in un istituto penitenziario rumeno. Il provvedimento è scattato al termine di indagini a cui hanno lavorato i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo, con il supporto del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli. Gli arrestati sono ora rinchiusi in carceri rumeni in attesa di estradizione. Devono rispondere dell’omicidio di Memet.
La vittima morì poco dopo l'aggressione . Si accertò che fu colpito dalla testa ai piedi con oggetti contundenti e ferito alla schiena e al torace con un coltello. I militari della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Napoli sequestrarono subito le armi usate. A distanza di qualche ora, poi, i carabinieri fermarono per concorso in omicidio il 22enne Rostas Stelian Cerasel. Lo bloccarono alla Stazione ferroviaria di Napoli Centrale prima che potesse salire su un treno che lo avrebbe portato lontano da Napoli. Il 22enne è stato nel frattempo (a giugno scorso) condannato in primo grado dalla Corte di Assise di Napoli alla pena di anni 21 di reclusione per omicidio volontario in concorso di Lucian Memet ed è attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale. Il 9 ottobre 2017 furono poi arrestate due donne ritenute complici: Lingurar Ana e Silaghi Andreia, accusate di aver avere spinto i maschi del gruppo a uccidere.
In esecuzione a un mandato di arresto europeo emesso dal gip su richiesta della Procura di Napoli, furono catturate a Cluj e Dragu Salay, in Romania, dove erano scappate dopo essersi nascoste per un periodo in un casolare abbandonato nelle campagne dell’area orientale di Napoli. Sono state estradate e attualmente sono recluse nel carcere di Rebibbia. Il processo nei loro confronti pende in fase conclusiva innanzi alla Corte di Assise di Napoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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