È stato arrestato Giancarlo Giusti, gip a Palmi e poi sospeso dal Csm. Il magistrato è accusato di corruzione con l’aggravante di aver favorito un associazione mafiosa.
L'inchiesta in cui il giudice è coinvolto è quello sul clan della 'ndrangheta dei Lampada ed è condotta dalla Dda di Milano. Secondo l’accusa, il magistrato avrebbe ricevuto dal clan almeno 71 mila euro. Il suo nome era già comparso nell’ambito delle indagini perché gli sarebbero stati pagati viaggi ed escort in hotel di lusso a Milano da Giulio Lampada, Mario Giglio e Vincenzo Minasi.
Giusti sarebbe stato socio occulto e amministratore di fatto di una società italiana creata dal boss Giulio Lampada e dall’avvocato Vincenzo Minasi. Attraverso l'azienda il clan voleva comprare immobili per 300mila euro. L’affare sarebbe saltato, dopo il versamento di una cauzione di 27mila euro, ma secondo gli inquirenti Giusti avrebbe partecipato, senza mettere un euro per la costituzione della società, rimanendone socio occulto. I 71mila euro di mazzetta che gli vengono contestati sotto forma di escort e trasferte a Milano in alberghi di lusso contano anche le spese di costituzione di tale società.
Nella vicenda è coinvolto anche il giudice Giuseppe Vincenzo Giglio, anche lui finito in manette per corruzione. In questo caso il magistrato avrebbe favorito la carriera della moglie Alessandra Sarlo, dirigente della Provincia diventata commissario straordinario della Asl di Vibo Valentia. La struttura, tra l'altro, è finita sotto i riflettori per mafia e il consigliere regionale Giuseppe Morelli, cugino dei Giglio, chiedeva al giudice di acquisire informazioni riservate per contrastare le voci che lo indicavano come indagato.
Non è la prima volta che Giusti si trova sul banco degli imputati. Nel 2005, quando era giudice delle esecuzioni immobiliari del tribunale di Reggio Calabria, fu indagato per l'assegnazione di un immobile a una società del suocero.
Allora fu sottoposto a procedimento disciplinare da parte del Csm, ma fu assolto: un perito aveva testimoniato a suo favore sostenendo che Giusti non sapesse che la società apparteneva al suocero. In passato al teste chiave, l'architetto Fabio Pullano, il giudice aveva assegnato consulenze per 300mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.