Non invecchiamo a tavola

Lo stress ossidativo porta alla sarcopenia, la perdita di massa muscolare

«Dimmi cosa mangi e ti dirò che malattie avrai», diceva un anziano medico ai propri pazienti. Quella affermazione, dettata dalla sua esperienza, trova ora conferma in approfonditi studi condotti in tutti i Paesi occidentali su migliaia di pazienti. Dimostrano che la salute la si costruisce anche a tavola sulla base del cibo che mangiamo. La dieta deve essere varia ed equilibrata, caratterizzata dall'assunzione bilanciata dei vari nutrienti. Non esistono cibi proibiti come neanche cibi miracolosi, anche se ovviamente alcuni alimenti sono considerati più salutari (come la frutta, la verdura, i farinacei integrali, il pesce) e altri meno (come i cibi zuccherati o troppo salati, le carni rosse, i grassi di origine animale). Secondo l'Oms sono quasi tre milioni le vite che si potrebbero salvare ogni anno nel mondo grazie ad un consumo sufficiente di frutta e verdura fresca. Sono numerosi i nutrienti che un over-65 può utilmente includere nella propria dieta per ottenere notevoli benefici in termini di qualità di vita, come le fibre, le proteine, anche di origine vegetale, i fitosteroli e i polifenoli, gli aminoacidi, gli acidi grassi essenziali, gli antiossidanti, gli Omega3, i sali minerali e le vitamine; e ancora il coenzima Q10, gli steroli, il selenio, l'acido folico e il ferro. Una dieta bilanciata, combinata a uno stile di vita attivo che preveda la pratica quotidiana di attività fisica, aiuta a mantenere un peso corporeo adeguato, permettendo una crescita più armoniosa da un punto di vista fisico e più serena da un punto di vista psicologico. Un'alimentazione corretta è il primo e indispensabile presupposto per un invecchiamento attivo e in buona salute. Quali sono i principi nutritivi davvero efficaci nel migliorare la salute nella terza età? É possibile assumerli tutti attraverso l'alimentazione ordinaria? Quando il dottor Stephen De Felice, nel 1989, coniò il termine «nutraceutica» (dall'unione fra nutrizione e farmaceutica), si riferiva proprio allo studio degli alimenti che svolgono una comprovata e riconosciuta funzione benefica per la salute. Gli studi scientifici successivi hanno dimostrato che i prodotti nutraceutici possono essere definiti alimenti-farmaco. Il mondo scientifico da anni evidenzia come l'alimentazione corretta rafforzi il sistema immunitario e riduca il rischio di malattie cardiovascolari, degenerative, mentali e muscolo-scheletriche. Italia Longeva, l'associazione voluta da ministero della salute che promuove il «buon invecciamento», ha riunito nei giorni scorsi a Roma un panel di esperti per fare chiarezza sui temi dell'alimentazione e della nutraceutica nell'anziano e soprattutto sulla sarcopenia, la perdita di massa muscolare che a 70 anni raggiunge in molti il 70%. «Argomenti che costituiranno il focus dell'imminente Expo 2015», ha dichiarato il professor Roberto Bernabei, geriatra al Gemelli,presidente di Italia Longeva. Il Progetto Sprint-t (Sarcopenia and Physical fRailty IN older people: multi-componenT Treatment strategies), coinvolge 1.500 ultrasettantenni di tutta Europa ed è supportato da un finanziamento europeo di circa 50 milioni di euro, è incentrato proprio su questa tesi: l'anziano perde massa muscolare in quanto non assume la quantità di proteine di cui avrebbe bisogno (1,2 grammi per chilo di peso corporeo ogni giorno), e perciò finisce per divenire prima fragile e poi non autosufficiente.

L'anziano deve introdurre più proteine anche di origine vegetale con l'alimentazione ordinaria e fare più attività fisica. Ma attenzione nella scelta delle sostanze da introdurre nella dieta.La nutraceutica è un campo molto vasto, nel quale è necessario distinguere tra benefici documentati e marketing

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