Emerge in queste ore tramite la Repubblica la notizia di un allarme nei cieli della Francia lo scorso 30 aprile, a causa di un aereo della compagnia italiana Ita Airways. Il volo 609 era partito da New York qualche ora prima ed era diretto a Roma Fiumicino. Nel corso della notte, l'aereo stava sorvolando i cieli francesi ed è consuetudine per i piloti dialogare con i centri di controllo a terra per verificare che vengano seguite tutte le indicazioni di rotta e altitudine, fondamentali nell'ottica del controllo del traffico aereo. Ma si tratta anche di procedure di sicurezza messe a punto per verificare che ogni volo proceda regolarmente e senza intromissioni.
Proprio la mancanza di comunicazione tra il velivolo Ita Airways e i centri radar a terra ha fatto scattare l'allarme. Infatti, stando a quanto è stato riferito, il pilota dell'aereo non avrebbe risposto ad alcune chiamate del centro radar di Marsiglia, che aveva competenza su quel tratto di cieli nei quali stava transitando il volo italiano. L'assenza di comunicazione ha messo in allerta i controllori di volo, perché solitamente quando un pilota manca di rispondere alle chiamate dei centri radar è in corso un dirottamento o potrebbe essere ostaggio di terroristi. Considerando il momento storico non propriamente sereno e le minacce che giungono in Europa da più parti, è comprensibile l'apprensione del centro di controllo radar di Marsiglia, che ha immediatamente allertato l'aeronautica militare, che ha lanciato in procedura d'emergenza due caccia militari per intercettare il volo Ita Airways.
Una volta che l'aereo è stato raggiunto dai militari, è stato accertato che a bordo tutto fosse regolare e che il volo procedeva come da piani. I due caccia dell'aeronautica hanno fatto ritorno alla loro base e l'aereo Ita Airways qualche ora dopo è atterrato all'aeroporto di Roma Fiumicino, senza che ci fosse alcun disagio per i passeggeri a bordo. La compagnia italiana nel frattempo ha effettuato un'indagine interna per acclarare cosa possa essere accaduto in cabina in quei minuti. L'ipotesi più plausibile è che sia il primo ufficiale che il comandante si siano addormentati per qualche minuto, con l'aereo completamente in mano al pilota automatico.
Esiste un protocollo nell'aviazione civile che prevede la possibilità che uno dei due addetti ai comandi dell'aeromobile possa addormentarsi durante un volo, specialmente se così lungo come un New York-Roma, ma la conditio sine qua non è che l'altro sia in condizioni di veglia. Il controllo dello stato dei piloti è competenza degli assistenti di volo, che hanno il compito di citofonare a cadenza regolare in cabina per verificare che almeno uno dei piloti sia sveglio. Nel corso dell'indagine, la Repubblica riferisce che il comandante ha negato ogni addebito e dichiarato di non essersi mai addormentato e che la mancata risposta al centro di controllo sia stata conseguenza di un'avaria a bordo.
La Repubblica ha raggiunto fonti interne di Ita Airways, che ha invece confermato l'errore umano: "L'indagine ha portato all’individuazione di un comportamento non conforme alle procedure in vigore da parte del comandante sia durante il volo che una volta atterrato.
Alla luce di ciò, la compagnia ha adottato un provvedimento disciplinare che ha portato all’immediato licenziamento della risorsa dall’organico di Ita, venendo a mancare il rapporto fiduciario in ambito lavorativo".
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