"Nostro figlio è omosessuale". Scuola cattolica rifiuta l'iscrizione

Scoppia la polemica a Monza per la mancata iscrizione di uno studente omosessuale. L'istituto cattolico era già stato denunciato per discriminazioni

"Nostro figlio è omosessuale". Scuola cattolica rifiuta l'iscrizione

I genitori adottivi accusano l’Ente cattolico di formazione professionale di Monza (Ecfop). "Ci è stata rifiutata l'iscrizione a scuola perché nostro figlio è omosessuale". Non è la prima volta che si scagliano contro l'istituto. Anche lo scorso anno era montata una polemica pachidermica perché i genitori avevano lamentato "episodi discriminatori" nei confronti del ragazzo. In realtà la scuola lo aveva punito per aver messo in giro scatti hot in compagnia di un altro ragazzo.

Come racconta il Corriere della Sera, il govane avrebbe dovuto frequentare il terzo anno del corso per baristi, ma l'istituto di Monza avrebbe rifiutato l'iscrizione per via dell'orientamento sessuale. L'anno scorso il ragazzo aveva postato su Instagram una sua foto osè che lo ritraeva nudo mentre abbracciava a un altro ragazzo. Gli insegnanti avevano deciso di allontanarlo dalle lezioni per un mese. "Un modo per proteggerlo dallo scompiglio che aveva creato con la sua fotografia", aveva spiegato l'istituto che, ritenendo l'immagine di carattere pedopornografico, aveva anche presentato un esposto alla procura di Monza. Per i genitori, invece, si trattava unicamente di "una punizione" data al figlio "perché omosessuale".

Le frizioni tra l'istituto e la famiglia adottiva non sono finite lì. Al momento di iscriverlo al terzo anno, qualcosa è andato "storto". Tant'è che sono scaduti i termini utili. Per il padre adottivo la colpa è della scuola: "Siamo persone con un disperato bisogno di lavorare e non abbiamo potuto presentarci al colloquio di fine giugno tra docenti e genitori, ma avevamo avvertito che non ci saremmo stati.

Poi non abbiamo fatto altro che telefonare alla scuola, volevamo i moduli per formalizzare l’iscrizione, ma ogni volta venivamo rimandati con qualche scusa, fino a che una persona in segreteria ci ha detto che il preside non voleva nostro figlio per quanto successo un anno fa".

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