Il Tribunale di Grosseto ha imposto al Comune toscano di trascrivere nel registro di stato civile il matrimonio celebrato all'estero tra due uomini, che si sono sposati il 6 dicembre 2012 negli Stati Uniti.
La decisione, che ha fatto dire alla Conferenza episcopale italiana (Cei) che "suscita gravi interrogativi" e rappresenta una "pericolosa fuga in avanti", sarà impugnata dalla procura di Grosseto. Il procuratore, Francesco Venusio, ha spiegato che "esiste una sentenza della Cassazione che dice chiaramente che non si può fare".
I vescovi hanno ribadito oggi, non inoltrandosi su aspetti tecnici "da approfondire adeguatamente", che "rischia di essere travolto uno dei pilastri fondamentali dell'istituto matrimoniale", ovvero "l'unione tra un uomo e una donna
538em;">, che in forma pubblica si uniscono stabilmente, con un'apertura alla vita e all'educazione dei figli".La decisione presa dal Tribunale toscano è per la Cei una scelta che "riduce gli spazi per un confronto aperto e leale tra le diverse visioni che abitano la nostra società plurale".
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