Oggi scatta la tassa Airbnb, ma la piattaforma online per gli affitti tra privati continuerà (per il momento) a non pagarla. La legge, introdotta con la manovra correttiva della scorsa primavera, obbliga tutti gli intermediari (online e non) a trasferire al Fisco le tasse dovute dai proprietari. Cioè, oltre ai dati dei proprietari, il 21% di quanto incassano. La nuova normativa è entrata in vigore lo scorso primo giugno, fissando il primo versamento il 16 luglio. La legge (confermata da una successiva circolare dell'Agenzia delle entrate) ha però concesso un periodo di transizione, lungo 60 giorni.
Che scade oggi e obbliga a pagare il 21% dei contratti stipulati dopo il 12 settembre. Se la Fiaip (la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ha deciso di versare la trattenuta in attesa di futuri sviluppi, Airbnb ha optato per una strada diversa: il gruppo ha presentato lo scorso 22 settembre un ricorso al Tar ancora pendente. Un atto che la piattaforma online ha definito "formale". La partita, infatti, si gioca soprattutto sul tavolo aperto con il ministero delle Finanze per negoziare possibili correttivi. Il primo incontro si è tenuto il 6 settembre e ha coinvolto Fiaip, Airbnb, Booking, Homeaway e Property Managers Italia, con il viceministro dell'Economia Luigi Casero in rappresentanza del gorveno.
Casero si è detto aperto a "possibili modifiche legislative che rendano l'intero settore più moderno e maggiormente proiettato alla crescita". E il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, ha confermato "piena disponibilità al dialogo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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