Prosegue a Udine il processo che vede alla sbarra Giosuè Ruotolo come unico imputato del duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone avvenuto nel parcheggio del palazzetto dello Sport di Pordenone nel marzo del 2015. I periti dell'accusa hanno ricostruito i movimenti di Ruotolo proprio subito dopo il delitto. In pratica sono state acquisite tutte le immagini in cui l’Audi A3 di Ruotolo transitava e quindi sono stati ricostruiti i tempi degli spostamenti della vettura dell’imputato, il percorso del runner che passò in zona, e sincronizzato gli orari riportati dalle diverse telecamere.
Sulla base di questi elementi - e di altri ancora più complessi - la perizia avrebbe collocato Ruotolo sulla scena del crimine al momento degli spari tra le 19.47 e le 19.48. Una circostanza questa decisamente respinta dalla difesa di Rutolo. Per gli avvocati Rigoni Stern ed Esposito il giovane si era già allontanato dal parcheggio del palasport quando i sei colpi erano stati esplosi e quindi non si trovava là al momento della tragedia. E sempre secondo la difesa - che non esclude di chiedere all’Assise una terza perizia - i periti della Procura hanno proceduto con simulazioni, ripetute piùvolte, che non sempre hanno dato lo stesso esito.
La loro audizione è proseguita con approfondimenti sui test svolti sul luogo del crimine, il percorso dell’Audi A3 e la rilevazione delle telecamere, il lancio della pistola nel laghetto e i riscontri sulle testimonianze. Ma la strada della verità che appare ancora molto lunga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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