La Sicilia orientale si prepara all'arrivo di "Apollo", l'uragano del Mediterraneo che si è formato al largo delle coste sicule nelle ultime ore e che oggi dovrebbe colpire le province di Catania, Siracusa, Ragusa e Messina.
Per ora, le criticità maggiori si sono registrate in provincia di Siracusa (specie nelle aree a nord del capoluogo), dove le idrovore sono al lavoro da ore. La città, scrivono alcuni abitanti su Twitter, è completamente isolata, con vie di ingresso e uscita sbarrate. Alcune strade sono allagate, le onde del mare hanno raggiunto i 4 metri d'altezza e i vigili del fuogo stanno effettuando una cinquantina di interventi per liberare le strade dai tronchi sradicati dal vento. Alcune delle arterie di collegamento principali della Sicilia orientale sono interrotte: la Catania-Messina e la Catania-Siracusa, in particolare il tratto che collega quest'ultima con Augusta. Nelle ultime 24 ore i vigili del fuoco hanno effettuato 160 interventi nelle province di Siracusa e di Catania, anche grazie ai rinforzi arrivati dalle altre province sicule oltre che da Campania e Puglia.
La Coldiretti isolana ha descritto in una nota la situazione: "Assalto ai supermercati, sacchi di cenere dell’Etna davanti alle porte e pioggia continua rendono ancora inverosimile la situazione nella Sicilia orientale dove nelle ultime ore, soprattutto nel siracusano, l’acqua ha continuato a provocare danni alle aziende agricole. Molte strutture sono danneggiate e in tante non si può accedere". Da giorni i siciliani fanno scorta di generi alimentari: pasta, latte e lievito - ma anche cioccolata - sono andati a ruba. Negozi e scuole sono chiuse, e le autorità hanno intimato ai cittadini di non uscire dalle proprie abitazioni.
Ieri è scattata l'allerta rossa della Protezione civile dell'isola. Il capo dei volontari, Salvatore Cocina, ha espresso tutte le preoccupazioni per il fenomeno metereologico "Medicane", che l'Aeronautica militare ha ribattezzato "Apollo": "La sua forza e i danni che potrà creare - spiega Cocina - dipenderanno da quanto “entrerà” nella terra ferma. Speriamo che il fenomeno resti di entità bassa avendo l’occhio del ciclone sul mare ma non è escluso possa interessare la terra ferma in modo violento provocando danni e rischi per le persone".
A preoccupare istituzioni e soccorritori sono i dati dei modelli previsionali. A partire dalla forza del vento, che potrebbe raggiungere picchi di 90 km/h sulla costa (il lungomare di Catania è stato chiuso per precauzione). Allerta anche per la navigazione, resa pericolosa dalle mareggiate, e per la circolazione sui tratti costieri (le linee ferroviarie questa mattina non sono in funzione tra Catania, Siracusa e Ragusa).
L'altro fattore che mette in allarme sono le precipitazioni. Specie dopo le pioggie che hanno investito Catania negli scorsi giorni e che hanno provocato tre morti e danni pesantissimi, con le strade del centro della città trasformate nel corso di un fiume.
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