Le origini, le forze, i leader La guida all'Isis in Libia

In Libia lo Stato islamico non c'è arrivato per caso, ma in qualche modo c'è nato. Le origini, i veterani e le alleanze: tutto quello che c'è da sapere sul nuovo Califfato. Sostieni il reportage

Le origini, le forze, i leader La guida all'Isis in Libia

Per combatterlo bisogna conoscerlo. E ricordare che in Libia lo Stato islamico non c'è arrivato per caso, ma c'è in qualche modo nato. Ecco chi è, da chi è guidata e a cosa punta la succursale del Califfato che ha messo radici a Derna e minaccia direttamente il nostro Paese.

LE ORIGINI

Le origini della cellula libica dello Stato islamico risalgono alla guerra in Iraq. Nel 2007 in una base di Al Qaida Iraq, la formazione del decapitatore Zarqawi da cui nasce nel 2010 lo «Stato islamico di Iraq e Siria» guidata da Al Baghdadi, vengono ritrovati gli elenchi degli jihadisti stranieri che combattono tra le sue fila. L'intelligence americana scopre così che i libici rappresentano il contingente più numeroso. E circa la metà di quei volontari della jihad alqaidista irachena arriva proprio da Derna, la cittadina della Cirenaica dove non a caso si insedia la prima cellula libica dello Stato islamico.

L'EMIRO

L'emiro dello Stato islamico insediatosi a Derna è Mohammed Abdullah alias Abu al-Baraa el-Azdi, un predicatore di origini yemenite o forse saudite. A lui l'emiro Abu Bakr Al Baghdadi ha conferito anche le funzioni di giudice incaricato di applicare la legge coranica della sharia. Sarebbe stato lui ad ordinare l'esecuzione dei 21 egiziani copti catturati a gennaio e successivamente decapitati.

IL COMANDANTE

Il capo militare incaricato di sovrintendere l'espansione militare e territoriale in Libia è Abu Nabil al Anbari, un ex generale di Saddam considerato uno dei comandanti militari più vicini al Califfo Al Baghdadi. L'ex generale avrebbe condiviso con lui una lunga prigionia, e forse la stessa cella, all'interno del carcere americano di Abu Ghraib. I lunghi anni di prigionia avrebbero cementato una reciproca fiducia.

I VETERANI

Il nocciolo duro della succursale libica del Califfato sono 300 veterani dello jihadismo libico inquadrati nella «Brigata Al Battar» protagonista di numerose campagne sul fronte siriano. Tra le più importanti la conquista di Mosul a giugno 2014 e, precedentemente, quella per il controllo dei pozzi di petrolio nella provincia siriana di Deir el Ezzor. Il loro ritorno in Libia, considerato fondamentale per l'espansione del Califfato, viene affidato non a caso a Abu Nabil al Anbari.

L'ESPANSIONE

L'arrivo a Derna risale al 5 ottobre dello scorso anno quando 60 fuoristrada carichi di militanti sfilarono per le vie della città sventolando le bandiere nere del Califfato. Successivamente i 300 della Brigata Al Battar si uniscono, con una tipica operazione di aggregazione, alla Majlis Shura Shabab al-Islam (Consiglio della Shura dei giovani islamici) già attiva a Derna. L'insediamento formale celebrato con una manifestazione nella piazza di Derna e il giuramento di fedeltà ad Al Baghdadi risale allo scorso 30 ottobre. Nei giorni successivi lo stadio diventa teatro di punizioni pubbliche e di almeno tre decapitazioni.

L'ADDESTRAMENTO

Ai primi di novembre entra in funzione il campo d'addestramento tra le alture dell'Al Jabal al-Akhdar, le fertili «Montagne Verdi» dove si erano insediati i coloni italiani ed erano sorte numerose fattorie. Oggi tra le rovine di quelle case coloniche sorgono gli accampamenti dei volontari islamisti provenienti da Niger, Ciad e altre regioni nord africane destinati a venir selezionati e partecipare alle attività di addestramento.

IL RECLUTAMENTO

Grazie a queste attività di reclutamento la cellula di Derna è passata in pochi mesi dai circa 800 militanti iniziali a circa 2300. Le sue basi principali dislocate intorno al centro abitato, obbiettivo in questi giorni dei raid aerei egiziani, non sono più di sei. Ai 2300 combattenti controllati da Derna vanno aggiunte le cellule semiclandestine che operano nella zona di Tripoli e le fazioni di islamiste aggregatesi allo Stato islamico dopo l'avanzata verso la Sirte. La consistenza totale però non supererebbe i 3000 uomini.

LE ALLEANZE

Anche in Libia - come in Siria ed Iraq - lo Stato islamico moltiplica le proprie forze aggregando formazioni islamiste più deboli e meno organizzate. L'arrivo nella Sirte respinto a quel che sembra dall'offensiva delle milizie di Misurata è il frutto dei patti di alleanza stretti con alcune fazioni di Ansar Al Sharia. Con lo stesso sistema si è allargato ad Al Bayda Bengasi e Tripoli dove a fine gennaio ha colpito l'hotel Corinzia.

IL PETROLIO

L'obbiettivo finale affidato da Al Baghdadi ad Al Anbari sarebbe, sulla falsariga di quanto già fatto in Iraq e nella provincia siriana di Deir El Ezzor, la conquista dei pozzi di petrolio e il controllo dei terminali che ne garantiscono l'esportazione.

GLI 007

L'insediamento dello Stato islamico a Derna è stato seguito sin

dall'inizio dai nostri servizi segreti che hanno sottoposto un rapporto dettagliato al presidente del Consiglio Matteo Renzi qualche giorno prima della visita a Roma del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi dello scorso 24 novembre.

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