"Prenderlo a sberle come ha fatto la mamma di Baltimora? Devo essere onesto, quattro schiaffoni glieli avrei anche dati volentieri. Però mio figlio ha quasi 21 anni, che cosa avrei risolto così? Ci ho pensato ma mi sono trattenuto". A parlare, in una intervista al Corriere della Sera, è Vincenzo Sangermano, padre di Mattia, il ragazzo che prima ha esternato la sua approvazione nei confronti della devastazione dei black bloc e poi ha ritrattato chiedendo scusa.
"Guardi che siamo una famiglia normale, mio figlio non è uno sbandato. È semplicemente un pirla. Bazzica i centri sociali perché ama il rap e il rock alternativo, ma se gli chiedete i motivi della manifestazione no Expo fa confusione. Si è infilato in una storia più grande di lui", dice il padre. Che poi racconta come è venuto a conoscenza di quello che aveva fatto Mattia: "È stato mio figlio minore, che ha 2 anni meno di Mattia, a mostrarmi l’intervista sul telefonino. Sono rimasto senza parole. L’ho subito cercato al cellulare. Quando è tornato a casa io e mia moglie lo abbiamo affrontato. Abbiamo litigato per ore. Ma ancora adesso non sa dare un vero perché a queste frasi assurde. Una delle cose che mi fa arrabbiare di più, poi, è che io sono totalmente favorevole ad Expo, è un’opportunità di lavoro per tanti. Davvero non capisco.
538em;">Mattia ha detto che se avesse potuto avrebbe spaccato qualcosa anche lui. Non ci sono giustificazioni per la violenza. Io e mia moglie chiediamo scusa sinceramente. E ci vergognamo per lui. Mia moglie non esce di casa da ieri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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