Pensioni all'estero: come ottenerle in tre mosse

Migliaia di pensionati scelgono di andare all'estero per godersi la pensione. Ma cosa bisogna fare per trasferirsi all'estero e godere dell'assegno

Pensioni all'estero: come ottenerle in tre mosse

Migliaia di pensionati scelgono di andare all'estero per godersi la pensione. Ma cosa bisogna fare per trasferirsi all'estero e godere dell'assegno. Prima mossa: l’iscrizione all’Anagrafe italiani residenti all’estero. Questo passo non serve a escludere la residenza fiscale in Italia, se sono rispettate le altre prove per il domicilio nel Belpaese. La seconda mossa riguarda la dimora all'estero. Se il cittadino italiano ha spostato la propria residenza all’estero, occorre che provveda alla cancellazione dall’anagrafe tributaria e s’iscriva all’Aire. Terza ed ultima mossa riguarda la residenza fiscale. Il criterio per provare la residenza fiscale all’estero è restare fuori dall’Italia almeno 183 giorni in un anno: la metà più uno dei giorni del periodo d’imposta. Complessivamente l’Inps eroga oltre 400mila trattamenti a pensionati che vivono in più di 150 Paesi anche se sette su dieci sono rimasti in Europa spendendo per queste pensioni (il 61% di vecchiaia o anzianità, il 4% di invalidità e il 35% erogate ai superstiti) circa 1,2 miliardi, 1,067 dei quali pagati direttamente all’estero a 383mila pensionati.

Per mettere uno stop alla fuga dei pensionati e magari invertire la tendenza (dal 2003 ne sono rientrati solo 24.

857) per Boeri, presidente dell'Inps si dovrebbe riflettere sulla possibilità di non pagare ai residenti all’estero la parte non contributiva della pensione e utilizzare queste risorse per creare un fondo per investire sulle politiche di integrazione degli immigrati tenendo anche conto che gli stranieri che lavorano in Italia versano contributi annui tra i 7 e gli 8 miliardi e il 21% (quasi 200mila) nati prima del 1949 ha versato oltre 3 miliardi senza ricevere alcuna prestazione.

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