Alla fine hanno pianto: evidentemente i carabinieri della Levante non si aspettavano un epilogo simile. Ma mercoledì 22 luglio, all'alba, i finanzieri di Piacenza si sono presentati con tanto di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Luca Milani. Poi dritti nel carcere di Cremona. Stando a quanto appreso e riportato da La Repubblica, la loro sarebbe stata una reazione di assoluto stupore: "Non immaginavamo di arrivare a questo punto". E in quegli attimi avrebbero provato anche a giustificarsi e a prendere distanza dalle durissime accuse, sostenendo di essere del tutto estranei al giro di soldi: "Non abbiamo mai intascato un euro".
Intanto le indagini proseguono. La speranza degli inquirenti è che almeno una parte dei carabinieri arrestati (Angelo Esposito, Salvatore Cappellano, Daniele Spagnolo, Giacomo Falanga) possa decidere di collaborare con le indagini nel corso degli interrogatori di garanzia e di conseguenza di raccontare tutto ciò che sanno sulla "caserma degli orrori" e la verità sul proprio coinvolgimento. Un investigatore fa notare che "non hanno molte alternative". Tra gli arrestati l'unico che ha continuato ad avere un atteggiamento piuttosto disteso e sereno sarebbe stato Giuseppe Montella, l'appuntato "leader" del gruppetto. L'avvocato Emanuele Solari - che avrebbe già incontrato il suo assistito - aspetta domani, quando si terrà l'interrogatorio di garanzia, per decidere le mosse da intraprendere.
"Ci sono innocenti in carcere?"
L'inchiesta è solidissima: agli atti ci sono migliaia di pagine tra intercettazioni telefoniche, fotografie e captazioni ambientali. L'intento del procuratore Grazia Pradella è quello di capire se si sono verificati episodi simili, tra abusi di potere e arresti, ai danni di uomini e donne. "Dobbiamo sapere se ci sono degli innocenti in carcere". Ecco perché nelle prossime 24 ore si attendono importanti sviluppi per la ricostruzione della vicenda. Sarà inoltre fondamentale sapere se gli altri arrestati avranno l'intenzione di fornire elementi utili e cruciali per le indagini. Nel frattempo si resta in attesa delle dichiarazioni che i carabinieri rilasceranno durante i rispettivi interrogatori.
Ma risulta che la "squadra" di Giuseppe Montella fosse ossessionata pure dal sesso. "Urlava come una dannata. Il cappello di Orlando, la giacca, ha buttato tutte le pratiche per terra. Era un bordello", si ascolta in un racconto.
Inoltre un ex informatore della squadra, nel racconto che dà il via alle indagini, ha parlato di "una ragazza ucraina o russa tossica che quando è in astinenza si rivolge a Montella che la fa andare in caserma e gli dà la droga dietro prestazioni sessuali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.