Il piano anti-Isis in Libia: così l'Italia aiuterà gli Usa

Basi, velivoli e uomini per supportare i raid contro i jihadisti. Pronti al decollo i caccia Usa da Sigonella

Il piano anti-Isis in Libia: così l'Italia aiuterà gli Usa

Il contesto libico è in continua evoluzione. Dopo i primi raid da parte degli Stati Uniti su richiesta del governo guidato da Serraj, le incursioni dei caccia americani sul territorio libico non potrebbero essere più un'eccezione, ma la regola. Ed è in questo quadro che l'Italia potrebbe essere chiamata ad avere un ruolo di primo piano nelle operazioni. Dopo i raid di ieri su Sirte, il ministro degli Esteri, la Farnesina ha commentato così l'operazione militare: "L’Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate oggi dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh (Isis, ndr) a Sirte. Esse avvengono su richiesta del Governo di Unità Nazionale, a sostegno delle forze fedeli al Governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la sicurezza in Libia", è quanto si legge in una nota della Farnesina in cui si ribadisce che "l’Italia sostiene il Governo di Unità Nazionale guidato dal Primo Ministro Fayez al Serraj e lo incoraggia dalla sua formazione a realizzare le iniziative necessarie per ridare stabilità e pace al popolo libico. L’Italia apprezza quindi gli sforzi che il Governo di Unità Nazionale e le forze a lui fedeli stanno conducendo per sconfiggere il terrorismo, in particolare l’operazione Bunyan al Marsous per liberare la città di Sirte da Daesh (Isis, ndr). Il sostegno italiano a questa operazione si è concretizzato in forme diverse nel corso degli ultimi mesi, in particolare attraverso importanti operazioni umanitarie per la cura dei combattenti feriti e a beneficio delle strutture sanitarie del Paese". Ma l'appoggio dalle parole potrebbe trasformarsi in fatti.

A quanto pare è molto è molto probabile che i prossimi raid statunitensi possano partire ad esempio dalle basi di Aviano e Sigonella in Italia. E inoltre, come riporta Repubblica, i nostri caccia potrebbero avere un ruolo operativo nelle operazioni. I raid e un eventuale appoggio del nostro Paese fanno parte di accordi che il nostro paese ha stretto in sede internazionale. Per il momento l'Italia comunque resta lontana da un coinvolgimento diretto, ma non è escluso che questo possa avvenire nelle prossime settimane. E a quanto pare, secondo quanto riporta il Corriere, un ok da parte del governo italiano per l'uso di Sigonella ci sarebbe già. L’accordo firmato con gli americani per l’utilizzo di Sigonella impegna il governo italiano ad autorizzare "tempestivamente" la missione di fronte alla richiesta del comando militare statunitense e l’ordine per l’avvio dell’azione dovrà essere "concesso in tempi brevissimi". Undici caccia sono pronti per il decollo. E sull'apporto dell'Italia alla missione statunitense della coalizione in Libia "valuteremo se ci saranno richieste, se prenderemo delle decisioni ne informeremo il
Parlamento", ha affermato il ministro degli Rsteri Paolo Gentiloni intervendo a Uno Mattina, a una domanda su un eventuale utilizzo della base italiana di Sigonella per i raid contro l'Is a
Sirte. "La cosa che gli italiani devono sapere - ha detto il titolare della Farnesina - è che si tratta di interventi mirati contro le posizioni dello Stato islamico intorno a Sirte e che il governo libico, o meglio le forze che lo sostengono, ha raggiunto diversi obiettivi pagando anche un prezzo molto alto".

Poi in una nota il ministro ha aggiunto: "L’Italia è disponibile a fornire al Governo libico di Al Serraj l’assistenza che questi potrà richiedere, in particolare sul piano umanitario e sanitario L’Italia manifesta consenso alla richiesta di aiuto indirizzata nei giorni scorsi agli Usa per contribuire alla sconfitta definitiva di Daesh in Libia, anche sulla base della risoluzione 2259 dell’Onu", ha concluso il ministro.

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