Pordenone, l'arma del delitto è della Grande Guerra

La pistola dell’assassino che ha sparato ai due fidanzati di Pordenone non è più un mistero. Si tratta di semiautomatica Beretta, modello 1922, brevetto 1915-1919, calibro 7.65 Browning

Pordenone, l'arma del delitto è della Grande Guerra

La pistola dell’assassino che ha sparato ai due fidanzati di Pordenone non è più un mistero. Si tratta di semiautomatica Beretta, modello 1922, brevetto 1915-1919, calibro 7.65 Browning. Praticamente un’arma della Prima guerra mondiale. Un'arma strana che però delinea in modo chiaro il profilo del presunto assassino. L’indagine sull’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i fidanzati uccisi a Pordenone il 17 marzo scorso con sei colpi esplosi con quel vecchio arnese da sparo, vive giornate concitate. Perquisizioni, analisi, sequestri, indagati che entrano ed escono dall’inchiesta. Il sospettato numero uno rimane lui, il caporal maggiore Giosuè Ruotolo, collega e coinquilino di Trifone, con il quale condivideva anche la passione della palestra. In casa della famiglia Ruotolo, infatti, gli inquirenti avrebbero trovato delle vecchie armi simili a quella che ha ucciso Teresa Costanza e Trifone Ragone.

Le pistole, tutte risalenti all’epoca della Grande Guerra, sarebbero dunque collegate a quella usata a Pordenone, anch’essa risalente ai primi ’900, poi ritrovata il 19 settembre dai sommozzatori di Genova in un laghetto a pochi passi dal luogo del delitto.

intanto sarebbe scattata un'altra ispezione da parte degli investigatori nell’alloggio abitato da Giosuè
Ruotolo - il giovane indagato per l’omicidio della coppia di fidanzati di Pordenone - assieme ad altri due commilitoni. Al termine hanno sequestrato un nuovo computer, provvedimento di sequestro che è stato notificato anche agli altri due inquilini, iscritti nel registro degli indagati "per atto dovuto".

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