Prete sfratta anziana per ospitare profughi (e farsi pagare i lavori alla casa)

La donna versa un affitto da 43 euro. Ma la parrocchia a Venezia "vuole seguire l'esempio del Papa" e accogliere i migranti

Prete sfratta anziana per ospitare profughi (e farsi pagare i lavori alla casa)

Una casa della parrocchia, data in affitto - a 45 euro al mese - ad una donna anziana italiana, in difficoltà econimiche. Ora la vogliono sfrattare per ristrutturare la casa e metterla a disposizione dei profughi. Sarà per seguire le parole di papa Francesco sull'accoglienza, ma quando a rimetterci sono gli indigenti italiani non può che far indignare.

La storia viene da Venezia, dove a Malamocco, l'antico borgo di pescatori nel Lido di Venezia. Un appartamento da 155 metri quadrati che a quanto pare ha problemi all'impianto elettrico e a quello di riscaldamento. E la parrocchia, invece di sistemarlo per la 75enne italiana, le ha notificato l'ultimatum: "O paga le spese di ristrutturazione, oppure deve andarsene". La signora abita da 50 anni nella parrocchia retta da Cesare Zanusso e da tre mesi è anche rimasta vedova. La lettera di sfratto è arrivata lo scorso gennaio e oggi l'ufficiale giudiziario e le forze dell'ordine andranno a togliere dalla sua casa l'anziana.

E non solo. Perché la parrocchia ha l'intenzione di mettere a disposizione la casa per l'ospitalità dei profughi. L'unica condizione è che la Prefettura si prenda la briga (e l'onere) di ristrutturare lo stabile. "La casa è inagibile, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico sono fuori norma, se succede qualcosa la responsabilità è della parrocchia - spiega don Cesare al Corriere - ora la casa verrà chiusa, noi non abbiamo soldi per restaurarla. Seguendo le parole di papa Francesco, che ha invitato le parrocchie ad accogliere i profughi, potremmo mettere a disposizione la casa se la Prefettura o la Regione sono disponibili a eseguire i lavori necessari ad avere l’agibilità".

Per la signora sarebbe impossibile pagare un affitto a prezzo di mercato, la pensione di reversibilità non le basta. E invece di andarle incontro, il parroco la sfratta. Solo per motivi economici. È lui stesso a spiegarlo: "on quella cifra non sono in grado neppure di pagare le tasse, è uno sfruttamento della parrocchia". Molto meglio metterci i profughi e assicurarsi i 35 euro al giorno. Poi don Cesare aggiunge: "Non la mando via, le avevo già chiesto di collaborare per rifare gli impianti e pagare un affitto congruo, ma non ha voluto. La parrocchia non può sobbarcarsi l’onere, qui nessuno dà un aiuto".

Ora il caso è arrivato in Comune. La Municipalità del Lido, infatti, è andata ad incontrare l'anziana. "Era molto spaventata dall’idea di essere buttata fuori casa e molto confusa - riporta il presidente Danny Carella - mi auguro che si trovi un accordo con la parrocchia".

E la signora, spiega la responsabile della Consulta della Casa del Comune, avendo una pensione, non può sperare di ottenere una casa popolare: "Purtroppo le proposte fatte dalla parrocchia sono avvenute tutte a voce - dice Bottoni - e il parroco non può pensare che la signora riesca a sobbarcarsi i lavori degli impianti e il rialzo dell’affitto a prezzo di mercato: si parla di un importo di 800 euro".

A questo punto meglio ospitare i profughi. Quelli sì che fruttano di più.

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