Il video, che stando a Pro Vita e Famiglia è tratto da uno spot dei Radicali, si apre con un virgolettato choc: "Cerchiamo malati terminali per ruolo da attore progatonista, fatevi vivi". Dopo la disposizione della Consulta sul suicidio assistito, i toni si sono accesi.
Il fronte pro life contesta la linea di coloro che sono favorevoli alla cosiddetta liberalizzazione delle pratiche eutanasiche. Una breccia legislativa è stata aperta. E i progressisti ritengono che ora il Parlamento possa legiferare in maniera aperturista. Come stabilito da quella che è stata chiamata "piattaforma Cirinnà". Contrari sono invece i cattolici conservatori, che ora attaccano a testa bassa la strategia comunicativa del radicalismo democratico. C'è il timore, insomma, che l'Italia possa presto uniformarsi a realtà come Belgio ed Olanda.
Lo stesso timore che ha l'organizzatore della kermesse pro life e pro family di Verona, Toni Brandi, che in un video postato pure su You Tube si è chiesto se si stesse scherzando mediante l'espressione "fatevi vivi", contestando poi la "strategia pro morte dei Radicali". Quella che muoverebbe lo spot mostrato nella parte iniziale del filmato. La domanda è rivolta pure al professor Giuseppe Conte: "Che ne pensa presidente?", viene domandato. E il rilancio è destinato ad alimentare tutta un'altra proposta: quella sulla necessità di una legge che intervenga in maniera forte sulla cure palliative. Per il fronte opposto a quello della sinistra, quelle rappresentano la vera strada da perseguire. Dopo una disamina sul peso mediatico dato alla vicenda di Dj Fabo, Brandi pone il problema del substrato culturale alla base della visione del mondo.
"Il suicidio - afferma - va prevenuto".Ma il primo ddl, com'è noto da un paio di giorni, è già stato presentato. Sembra lecito ipotizzare che la maggioranza trovi una quadra. In quel caso, il dibattito diventerebbe ancor più serrato.
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