Dire no ai Casamonica si può. Non appena è morto Vittorio Casamonica, gli uomini del suo clan sono andati dal sacerdote della parrocchia in cui si trovava la sfarzosa casa del boss per chiedergli di celebrare le esequie. Come spiega Il Messaggero, però, quel prete disse no. Che quel funerale proprio non si doveva fare. Come scrive Il Messaggero, "dopo il suo no, i clan ha ripiegato su un'altra chiesa, quella di don Bosco, ora finita al centro della bufera, grazie alla disponsbilità del parroco, un salesiano, don Giancarlo Manieri".
Secondo il diritto canonico, il funerale, come il battesimo, la cresima e la comunione, dovrebbe avvenire all'interno della parrocchia di residenza. Ma per Vittorio Casamonica non è stato così. Giustamente Il Messaggero si pone questo quesito: "I parenti del defunto sono andati in chiesa a chidere che si celebrasse il funerale o hanno completamente bypassato il parroco?". L'ipotesi più probabile - ricostruita da Il Messaggero - è questa: "Morto il capoclan, i Casamonica si sono recati nella chiesa di San Girolamo Emiliani e hanno parlato con il parroco, o si sono rivolti a una seconda persona che ha fatto da messaggero. Ci sarebbe stata anche una discussione, il parroco si sarebe informato sulle modalità del funerale ben conoscendo l'identità del morto". Capito che quel funerale rischiava di essere un puro sfoggio di potere, il parroco ha detto niet. I Casamonica si sono così diretti alla chiesa di don Bosco, forse suggestionati dal fatto che lì era stato celebrato il funerale di Enrico De Pedis, esponente di spicco della Banda della Magliana.
Intervistato da
Sky, però, il parroco ha negato tutto, affermando che i Casamonica sono andati da lui solamente per chiedergli se fosse possibile o meno celebrare il funerale presso la chiesa di don Bosco e lui avrebbe acconsentito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.