"Non lasciate che chiuda una struttura sanitaria d'eccellenza". Quaranta medici campani scrivono al governo e ai ministri Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede e al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca per evitare la chiusura del centro di medicina nucleare Cmo di Torre Annunziata, in provincia di Napoli.
La vicenda è spinosa e agita da qualche tempo il dibattito nei tribunali amministrative e nelle aule della politica in Campania. Nella missiva, i quaranta specialisti scrivono: “Siamo professionisti della sanità, uomini e donne con età, specializzazione ed esperienze lavorative diverse. La nostra caratteristica comune è il Cmo. Al di là della questione amministrativa legale a noi preme far conoscere la valenza sanitaria e scientifica del Cmo per la sanità campana e non solo. Oltre 150mila pazienti e 600mila prestazioni l’anno, il 20% di questi che raggiunge Torre Annunziata da diverse regioni d’Itialia, soprattutto per quanto riguarda la medicina nucleare con apparecchiature Pet di ultimissima generazione”.
E aggiungono: "Nei mesi scorsi al Cmo era attivo un fitto programma di prevenzioni gratuite da quella oncologica a quella di malattie croniche, che ha accolto un numero sempre crescente di pazienti. Proprio grazie alla prevenzione sono tantissimi i casi di persone che hanno scoperto malattie in tempo, riducendo le ospedalizzazioni e migliorando la qualità della vita di tanti pazienti. Attualmente nella struttura posta sotto sequestro ci sono due Pet e che naturalmente non possono essere utilizzate. Considerando che nella Asl di appartenenza sono tre quelle autorizzate, stiamo assistendo alla perdita di oltre il 50 % di esami da effettuare”.
La situazione, secondo i "quaranta" rischia di far precipitare i livelli di assistenza: “Presso questa Asl il fabbisogno della popolazione richiede quattro pet. La chiusura della medicina nucleare del Cmo mette in seria crisi il sistema per la diagnosi ed il follow up del paziente oncologico, abbandonato così al dolore e alla paura e con la speranza negata della vittoria nel gioco tra la vita e la morte”.
Per queste ragioni, i quaranta medici specialisti campani lanciano un appello: “Confidiamo nella Giustizia e chiediamo la vostra attenzione perché pretendiamo che un’eccellenza della buona sanità come il Cmo venga salvata e salvaguardata per la popolazione ed i tanti pazienti e per non costringere tanti giovani professionisti ad abbandonare il nostro territorio e, come ennesimi cervelli in fuga, arricchire di professionalità paesi a noi lontani”.
La lettera è stata inviata, oltre che al Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio, al ministro della Salute Giulia Grillo, al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, anche ai parlamentari del collegio Luigi Gallo e Virginia La Mura, al presidente della Regione De Luca, al presidente della Commissione Sanità regionale Stefano Graziano, al sindaco della Città Metropolitana di Napoli Luigi De Magistris e al sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione.
Intanto, già nelle prossime settimane, i medici
estensori dell'appello e una delegazione della proprietà della struttura sanitaria privata potrebbero essere ricevuti e ascoltati proprio dalla Commissione Sanità regionale, presieduta dal consigliere dem Stefano Graziano.
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