Quelle coperte termiche sui balconi di Palermo per dire no ai porti chiusi

L'iniziativa della Cgil di Palermo in seguito alla Giornata mondiale del rifugiato per protestare contro il decreto Sicurezza

Quelle coperte termiche sui balconi di Palermo per dire no ai porti chiusi

La protesta dei balconi non si arresta. E dopo quella di Milano contro Matteo Salvini, ecco quella di Palermo sempre contro il ministro dell'Interno e il suo decreto Sicurezza. Succede che sui poggioli della Cgil cittadina sono comparse coperte termiche stese per dire no alla chiusura dei porti e sì all'accoglienza.

"No alla chiusura dei porti, al decreto Sicurezza e all’esclusione; sì all'accoglienza, alla solidarietà, ai diritti e all'uguaglianza" il mantra anti-salviniano del sindacato.

Si tratta di un'iniziativa che dà seguito alla Giornata mondiale del rifugiato di ieri (giovedì 20 giugno, ndr), in occasione della quale è stata lanciata la campagna #IoAccolgo ed è stato lanciato l'invito, a tutti, di stendere sui balconi coperte termiche, quelle che vengono usate per proteggere i naufraghi in mare, evitando loro l'ipotermia.

La sede della Camera del Lavoro, situata in via Meli, è apparsa così rivestita di una decina di coperte dorate, proprio usate per salvare le vite umane durante i soccorsi in mare in segno di solidarietà con i migranti in occasione della Giornata internazionale dei rifugiati. "L'umanità venga rimessa al centro per sconfiggere l'odio, il razzismo e l'intolleranza, che non possono trovare spazio in una società civile e democratica" dice la Cgil palermitana. Il sindacato, dunque, chiede "il cambiamento delle politiche per l'immigrazione" e invita tutta la cittadinanza ad aderire alla "mobilitazione contro i muri e i porti chiusi".

"Soccorrere e salvare i rifugiati e i richiedenti asilo e assicurare la protezione internazionale deve esse la priorità per ogni Paese civile" spiegano, infine, sempre gli esponenti e i sindacalisti della Cgil di Palermo.

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