Il racconto choc di Suor Giulia: "Così quel prete abusava di me"

Suor Giulia per anni ha subito abusi da parte di un don. In un libro, che ha commosso anche il Papa, sono raccontati quei terribili momenti

Il racconto choc di Suor Giulia: "Così quel prete abusava di me"

L'incubo di Suor Giulia è iniziato in una vacanza estiva organizzata dall'oratorio. Lui, l'orco, aveva 30 anni più della piccola. Giorno dopo giorno le dedicave attenzioni. Fino ad arrivare gli abusi. Quei giorni si sono trasformati in anni, racchiusi in una cicatrice indelebile nella memoria. Nel libro Giulia e il lupo, storia di un abuso sessuale nella Chiesa, è raccontata l'atroce verita degli abusi. Il volume è stato consegnato al Papa: la storia l'ha colpito in maniera profonda.

Il racconto choc di Suor Giulia

Il terribile racconto è il primo caso italiano in cui un prete pedofilo manipolava e teneva a sé la ragazzina. Le faceva venire i sensi di colpa, la rendeva incapace di capire persino che quello che stava subendo era una violenza vera e propria. È lei stessa a raccontare le vicende: "Lui era sempre la mia guida spirituale, il mio confessore. Doveva sapere. Dovevo fidarmi. E poi forse mi piaceva quello che faceva. Provavo anche paura. Non so. Ero sconvolta. In ogni caso doveva essere un privilegio, perché senz’altro non lo faceva con le mie amiche".

Abusi che sono proseguiti sette anni e poi la storia con il don termina: "Non ricordo con precisione come è arrivata questa fine, conservo ancora la data dell’ultimo incontro con lui, un appuntamento in tarda serata. L’ultima volta. Forse poi ho raccolto le poche forze che mi restavano e non ci sono più andata. Lui non mi ha più cercata, forse non gli servivo più. I giocattoli, dopo un po’, quando ci si stanca si buttano via", spiega Giulia.

"Arrivare all’ultima pagina è un esercizio quasi fisicamente doloroso, e certamente una sfida psicologica e spirituale enorme", ammette nella prefazione padre Zollner.

"È però necessario – e anche salutare – affrontare questa difficile prova: necessario perché siamo chiamati ad assumerci la nostra responsabilità, a fare giustizia per coloro che hanno sofferto tanta ingiustizia e che sono stati feriti terribilmente; salutare perché guardare in faccia i nostri peccati e le nostre mancanze è doloroso ma ci apre anche gli occhi sulla nostra vera condizione umana e spirituale".

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