Cara Valeria, sono una donna sposata e con figli. Ho alle spalle un matrimonio andato a male, dal quale è nata la mia prima figlia, e una seconda relazione, che è quella mia attuale, che mi ha ridato gioia e conforto (oltre che altri due figli) ma che qualche anno fa si è schiantata di fronte a un "tradimento" che non è stato una storiella di poco conto ma è durato tre anni, chiuso solo perché scoperto dal mio partner attuale. Lui mi ha perdonato ma io sono confusa. C'è qualcosa che non va in me? Forse mi annoio troppo in fretta? O forse non riesco a trovare dei partner che non mi facciano annoiare?
Cara lettrice, se ci sia qualcosa che non va in lei non sono in grado di stabilirlo, né spetta a me farlo. Quello che posso dirle è che, una volta entrati nel mondo adulto, la noia nei rapporti diventa un alibi piuttosto debole. Bisognerebbe cercare di tenere in piedi le relazioni per altro e malgrado il tedio che, come sa, subentra inevitabilmente in maniera più o meno tollerabile. Detto questo, il “problema” è che lei, con questi uomini ci ha fatto dei figli. Non che i figli siano un problema, ovviamente. È che una volta che ci sono, le priorità cambiano e le responsabilità si ispessiscono. Se lei fosse una donna sola, tre storie sentimentali nel giro di tanti anni non sarebbero certo il sintomo di qualcosa che non va. Ma nel frattempo lei ha messo in piedi due famiglie.
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