Due studenti denunciati per bullismo a Ragusa. Sono accusati di violenza privata ai danni di un compagno di scuola. Secondo quanto ricostruito dalla polizia di Stato, alla fermata del bus davanti scuola, hanno costretto, picchiandolo, l'alunno a ballare e a denudarsi, riprendendo il tutto con il telefonino e pubblicando parte delle immagini su Instagram. Squadra mobile e Ufficio Minori sono stati informati dal dirigente dell'istituto scolastico della provincia iblea. Dopo pochi minuti dalla segnalazione, il giovane, che si era rivolto a un'insegnante, è stato ascoltato dagli investigatori alla presenza di personale specializzato. Un racconto di umiliazioni e sofferenze fatto alla presenza del padre.
Lo studente ha detto di essere stato spesso scherno dei compagni di scuola e questo lo faceva stare male ma per rimanere nel gruppo, accettava certi "scherzi pesanti". Quel giorno però i compagni di scuola avevano proprio esagerato e lui ha detto basta.Secondo quanto riferito dallo studente, stava ballando con i compagni di scuola alla fermata dell'autobus, quando è stato accerchiato da 5-6 di loro che lo hanno incitato a spogliarsi, il tutto alla presenza di una adolescente; al rifiuto del malcapitato, due dei ragazzi lo hanno percosso e strattonato, afferrandolo anche per il collo affinchè si abbassasse pantaloni e mutande. Sotto minaccia dei due bulli si è denudato e tutti gli altri hanno riso di lui mentre riprendevano la scena con degli smartphone; su Instagram è stata pubblicata solo la parte in cui il giovane stava ballando e non quella in cui era costretto a spogliarsi.
Grazie alla collaborazione dei docenti, in poche ore tutti i ragazzi coinvolti sono stati individuati. Questi hanno prima fornito diverse versioni negando tutto, poi, messi alla strette, hanno confessato, tra lacrime, scuse e dichiarazioni di pentimento. La 'rete interistituzionalè, sottolineano gli investigatori, costruita negli anni da polizia e istituti scolastici, "ha funzionato alla perfezione". Da anni, per direttiva del questore di Ragusa Giuseppe Gammino, vengono inviati funzionari nelle scuole "e questo permette una formazione sia degli studenti che degli insegnanti". "La polizia di Stato - spiega il capo della Mobile Antonino Ciavola - ha condotto un'indagine brevissima quanto efficace per appurare i fatti narrati coraggiosamente dalla vittima, mettendo fine alle angherie e prevenendo ulteriori fatti illeciti.
Fondamentale il rapporto tra scuola e Squadra Mobile, risultato efficace per una risoluzione del problema a poche ore dalla denuncia. Gli uffici della Squadra Mobile sono pronti ad accogliere le vittime del bullismo in qualsiasi momento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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