La Rai è sul piede di guerra: pronti a scioperare contro i tagli

Tutti i dipendenti del gruppo fermi l'11 giugno per protestare contro la sforbiciata da 150 milioni di euro

La Rai è sul piede di guerra: pronti a scioperare contro i tagli

Il prossimo undici giugno i dipendenti della Rai che aderiscono alle sigle Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai incroceranno le braccia, per una giornata di sciopero e manifestazione indetta dai sindacati in polemica con i tagli da 150 milioni di euro previsti dal Dl 66/2014.

"È un taglio drastico", accusano le sigle sindacali, che nel provvedimento vedono anche profili di incostituzionalità e accusano il governo di non mirare a eliminare gli sprechi, ma piuttosto di prendere di mira i posti di lavoro, con misure che creano "le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e ancor peggio per la svendita di RaiWay alla vigilia del 2016".

A rendere necessaria la sforbiciata un taglio delle risorse che derivano dal canone. Il premier, Matteo Renzi, aveva chiesto al servizio pubblico di "concorrere al risanamento con tutti gli altri, con un contributo di 150 milioni di euro".

Proprio nel 2016 si dovrà riparlare della concessione del servizio

pubblico. I sindacati mettono in guardia: si rischia di "compromettere seriamente" il rinnovo. E accusano anche i partiti e il governo di voler tornare a un passato fatto "di conflitti di interessi e invasione di campo".

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