Reggio Emilia, il pedofilo chiede asilo: "Al mio Paese mi discriminano"

Un pedofilo sudamericano indagato per aver violentato centinaia di bimbi ha chiesto asilo perché sostiene di essere discriminato sessualmente nel suo Paese

Reggio Emilia, il pedofilo chiede asilo: "Al mio Paese mi discriminano"

Il nome dell'inchiesta dice tutto: Lost innocence, Innocenza perduta. Come quella delle centinaia di adolescenti violentati da un pedofilo sudamericano indagato nel corso di un'indagine coordinata dal sostituto procuratore di Bologna Roberto Ceroni.

Come svela La Gazzetta di Modena, un quarantenne sudamericano adescava ragazzini a Reggio Emilia gettando banconote dalla finestra all'uscita della scuola media. Quindi, trasvestitosi da donna, li attirava nel proprio appartamento dove li costringeva a prostituirsi riprendendo poi il tutto e mettendo i filmati su Internet insieme al materiale pedopornografico che si faceva inviare attraverso Facebook e WhatsApp.

Inoltre adescava anche altri adolescenti in parchi pubblici e campi sportivi della provincia, questa volta senza travestirsi da donna ma nella versione "originale" al maschile.

E non è tutto.

Le carte del processo svelano anche che il presunto pedofilo ha anche richiesto asilo nel nostro Paese perché, sosteneva, nel suo Stato d'origine era discriminato a causa del proprio orientamento sessuale.

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