Ribellione giusta a trame e affari di Fifa e Uefa

La SuperLega ha improvvisamente messo assieme il mondo del calcio, tifosi e dirigenti si schierano contro un progetto definito criminale e gestito da traditori

Ribellione giusta a trame e affari di Fifa e Uefa

La SuperLega ha improvvisamente messo assieme il mondo del calcio, tifosi e dirigenti si schierano contro un progetto definito criminale e gestito da traditori. Leggendo i nomi delle squadre qualificate alle semifinali di Champions league e di Europa league, si può constatare come la SuperLega sia già un fatto realizzato, cinque squadre su otto fanno parte del gruppo criminale, Real Madrid, Chelsea, Manchester City per la champions, Arsenal e Manchester United per l'Euroleague. Il torneo assume finalmente, come sempre, un fascino e un richiamo diversi, dopo la fase noiosa di avvio, con partite di scarsissimo peso per tifosi, sponsor e diritti televisivi. Il calcio ha velocità sempre più feroci, i club hanno aumentato i ricavi ma sono cresciuti in modo enorme i costi, così da produrre situazioni debitorie come quelle spaventose del Barça e del Real o quelle ugualmente drammatiche di Inter e Juventus, con il ricorso a prestiti bancari, vertiginosi aumenti di capitale subito bruciati in bilanci devastati. Ecco, dunque, l'esigenza di un format che garantisca il triplo di entrate rispetto alla struttura attuale del torneo europeo, un numero alto di partite ma tutte competitive, con un coinvolgimento di investitori (emittenti televisive, aziende di commercio) e la garanzia di una banca come J.P. Morgan che da tempo ha disegnato un business plan dettagliato. I traditori non abbandoneranno i campionati nazionali ma esiste un rischio che non è certo la demagogica minaccia dell'Uefa, semmai quello dei soci azionisti dei club che potrebbero non condividere l'uscita dal sistema, con tutte le conseguenze legali, civili e penali. Ma un fatto è certo: il futuro non è più Uefa e Fifa che dovrebbero occuparsi esclusivamente dell'organizzazione del campionato europeo e della coppa del mondo, non altro, non tornei pro domo loro che spremono i calciatori e portano voti e soldi a Nyon e Zurigo. Ma c'è un aspetto di questa vicenda che non è affatto marginale: l'immagine di Andrea Agnelli ne esce sicuramente macchiata e con molte zone d'ombra. Macchiata dalle parole pesantissime di Aleksander Ceferin, presidente dell'Uefa, che ha pubblicamente dato del bugiardo e dell'inaffidabile al massimo dirigente bianconero, il cui carattere buio e la cui personalità controversa si erano appalesati in altri comportamenti, ultimi nelle riunioni della lega di serie A, prima con un voto favorevole ai fondi di private equity e poi contrario agli stessi.

La posizione di Agnelli al vertice del club juventino risulta sempre più critica, le cifre di bilancio sono paurose, il presente della squadra aggiunge preoccupazioni serie, il futuro prossimo è imprevedibile, i tifosi sono esacerbati, mai la Juventus si era venuta a trovare, con la famiglia Agnelli, in queste condizioni. L'idea della SuperLega piaceva a Umberto Agnelli, padre di Andrea, ma è stata malissimo gestita dal figlio. Si preannuncia un'estate caldissima.

E non per il clima atmosferico.

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