Positivo al doping per una pomata, Sinner già assolto: giocherà agli US Open

Rilevata una quantità infinitesimale di Clostebol durante un test antidoping a Indian Wells: accertata l'assenza di dolo, perderà solo i punti e il montepremi del torneo

Positivo al doping per una pomata, Sinner già assolto: giocherà agli US Open
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Jannik Sinner è risultato positivo per due volte a un metabolita di uno steroide anabolizzante, a seguito di un controllo antidoping, effettuato lo scorso mese di aprile, durante il torneo di Indian Wells. La notizia arriva all'indomani della splendida vittoria al Masters 1000 di Cincinnati contro l'americano Tiafoe ed è stato lo stesso tennista altoatesino a spiegare la vicenda con un post pubblicato sui suoi canali social.

Dopo una lunga e dettagliata indagine da parte della International Tennis Integrity Agency, è stato appurato che l’assunzione è stata involontaria. In linea con il regolamento, Sinner è stato privato dei premi e dei punti guadagnati nel Masters 1000, in California, quando è stato effettuato il test antidoping, ma non sarà sospeso. Il numero uno al mondo potrà scendere in campo agli Us Open, l'ultima prova del Grande Slam della stagione, in programma dal 26 agosto all'8 settembre a Flushing Meadows.

La ricostruzione

Il 10 marzo scorso mentre era in gara a Indian Wells, Sinner ha fornito un campione di urine risultato contenere tracce bassissime di un metabolita del Clostebol, uno steroide anabolizzante incluso nella lista proibita della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping. Successivamente un secondo campione, prelevato al di fuori della competizione otto giorni più tardi, è risultato positivo allo stesso metabolita, sempre a bassissimi livelli.

In entrambi i casi, come da Codice mondiale antidoping, è stata applicata una sospensione provvisoria contro la quale Sinner ha fatto regolare ricorso, garantendosi il diritto di continuare a giocare. Lo staff dell'azzurro ha spiegato che lo spray era stato applicato tra il 5 e il 13 marzo, periodo durante il quale al tennista sono stati applicati anche massaggi quotidiani, con conseguente possibile contaminazione transdermica.

Ma cosa era accaduto in realtà? A seguito di un'indagine approfondita, l'Itia e il tennista hanno scoperto che la contaminazione involontaria di Clostebol è avvenuta attraverso il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista. Il suo preparatore atletico ha acquistato un prodotto, facilmente reperibile senza ricetta in qualsiasi farmacia italiana, che ha dato al fisioterapista di Sinner per curare un taglio sul dito del fisioterapista. Jannik non ne sapeva nulla e il suo fisioterapista non sapeva che stava usando un prodotto contenente Clostebol. Il fisioterapista ha curato Jannik senza guanti e, insieme a varie lesioni cutanee sul suo corpo, hanno causato la contaminazione.

Diversi esperti hanno giudicato la spiegazione credibile e l'Itia ha avviato una attenta istruttoria, che ha incluso diverse interviste con lo stesso Sinner e il suo team, arrivando alla conclusione che la violazione non era intenzionale. Il 15 agosto, poi, in una udienza presso il tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions è stata sancita formalmente l'assenza di dolo. A quel punto l'Itia ha deciso di togliere i 400 punti della finale di Indian Wells e il relativo premio in denaro, circa 300.000 euro, ma consentendo all'azzurro di esser rigorosamente al via degli US Open.

Cos'è il Clostebol

Il Clostebol è uno steroide anabolizzante ed è solitamente utilizzato come clostebol acetato.Chimicamente è simile al testosterone. A variare è solo la presenza di un atomo di cloro, che impedisce la conversione in diidrotestosterone e in estrogeno. Viene spesso utilizzato come crema per uso topico per rigenerare il tessuto cutaneo, per la cura di abrasioni, ulcere cutanee e ragadi per favorirne la cicatrizzazione sfruttando l’effetto anabolizzante.

Le reazioni

Un bel sospiro di sollievo per Sinner. Ecco le sue parole dopo aver diffuso la notizia: "Ora posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto difficile e profondamente triste - ha fatto sapere il tennista attraverso una nota -. Continuerò a fare il possibile per fare in modo di attenermi al programma antidoping dell’Itia, e sono circondato da un team molto attento e meticoloso".

"Le regole antidoping devono essere estremamente strette perché abbiano effetto. Per questo può capitare che in alcuni casi anche atleti innocenti possano essere coinvolti - ha aggiunto il suo legale Jamie Singer -. Non c’è alcun dubbio che Jannik Sinner sia totalmente innocente rispetto a questo caso ma il giocatore è responsabile di tutto ciò che accade all’interno del suo sistema, anche se non ne è a conoscenza, come in questo caso eccezionale".

Intanto Nick Kyrgios sferra una duro attacco sui social a Sinner. "Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato - ha scritto su X il tennista australiano -. Sei risultato positivo in due test a una sostanza (steroide) proibita... Dovresti stare lontano dai campi per 2 anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi... Sì, bella ".

Altre critiche sono arrivate anche da Denis Shapovalov. Ecco il tweet al veleno pubblicato su X dal tennista canadese: "Regole diverse per giocatori diversi. Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate".

Cosa può succedere ora

A questo punto il caso è chiuso per l'Itia, che ha già fatto sapere che non presenterà ricorso, ma non è detto che sia finita qui. Ora la palla passa a Wada e Nado Italia, che hanno 30 giorni di tempo per decidere se presentare ricorso contro la decisione. In Italia, l'ultimo importante precedente di positività al clostebol è quello del calciatore José Luis Palomino, all'epoca all'Atalanta. Nado Italia in quel caso aveva presentato ricorso contro la sua assoluzione, confermata però dal Tas di Losanna.

Il giocatore, però, in precedenza era stato sospeso e aveva dovuto saltare il Mondiale con l’Argentina e 13 partite con l’Atalanta. Nel tennis italiano, un precedente da ricordare è quello di Sara Errani.

L'azzurra, recente vincitrice dell'oro olimpico in doppio insieme a Jasmine Paolini e finalista al Roland Garros nel 2012, era stata trovata positiva al letrozolo nell'agosto del 2017. Nel suo caso il Tas di Losanna accolse il ricorso di Nado Italia, all'epoca guidata dal generale Leonardo Gallitelli, e squalificò Errani per dieci mesi.

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