Notte di fuoco nei cieli della Russia. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le difese aeree della Federazione hanno distrutto 45 droni ucraini, di cui una decina diretti verso la capitale. Sul suo canale Telegram, il sindaco della città Sergei Sobyanin ha definito il tentativo di attacco come uno dei più grandi mai avvenuti.
"La notte scorsa, quando il regime di Kiev ha tentato di effettuare un attacco terroristico utilizzando velivoli senza pilota contro obiettivi situati nel territorio della Federazione russa, 45 droni sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea in servizio", si legge nel comunicato del dicastero del Cremlino. Secondo i dati forniti, 23 velivoli senza pilota sarebbero stati abbattuti nella regione di Bryansk, sei a Belgorod, tre a Kaluga e due a Kursk.
Su X sono stati condivisi numerosi video e fotografie in cui sono chiaramente visibili esplosioni dei territori circostanti Mosca. In particolare, una di queste ha immortalato un edificio in fiamme a Podolsk, città industriale distante 43 chilometri dalla capitale. Lo scatto contraddice apertamente la versione fornita dalle autorità russe, secondo cui l’attacco non avrebbe provocato alcun danno.
Il centro del potere dell’invasore, dunque, è tornato ad essere un bersaglio delle operazioni ucraine in un momento in cui l’apparato militare della Federazione ha mostrato tutta la sua debolezza ed è impegnato a respingere la massiccia incursione nel Kursk, regione dalla quale Vladimir Putin ha ordinato di cacciare le truppe nemiche entro l’inizio di ottobre.
Mosca era già finita nel mirino dei droni di Kiev nel maggio del 2023, quando due velivoli senza pilota sono esplosi sopra il Cremlino. Nel maggio scorso, inoltre, le autorità russe hanno riferito di averne abbattuto un altro appena fuori dal perimetro della città. In quell’occasione, erano state imposte restrizioni a due importanti aeroporti locali per meno di un’ora.
Intanto, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev ha ribadito a chiusura totale da parte della Russia alla possibilità futuri negoziati. "Ora tutti capiscono tutto, anche se non lo dicono ad alta voce. Capiscono che non ci saranno più trattative finché il nemico non sarà completamente sconfitto", ha scritto sul suo canale Telegram. L'ex presidente della Federazione si è scagliato in particolare contro la Gran Bretagna, definendo il precedente primo ministro Rishi Sunak "vile bastardo con un muso brutto e i capelli biancastri arruffati del Paese in cui si stava preparando l'operazione terroristica".
Gli ha intimato di non rallegrarsi dell'attuale situazione bellica e ha invitato "gli sfortunati servi ucraini" a baciare "voluttuosamente le mani insanguinate dei necrofili che li deridono, i loro padroni anglosassoni".
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