"Da lunedì 11 maggio via libera al commercio e dal 18 maggio, scadenza del Dpcm, poteri alle Regioni per tutte le riaperture". È questa l'ultima richiesta delle Regioni al governo emersa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è svolta oggi.
"Se le nostre richieste non dovessero essere accolte - ha sottolineato governatore ligure Giovanni Toti dopo aver dato la notizia su Twitter - riterremmo lese le prerogative delle Regioni". Il ministro degli Affari regionali ha però chiesto cautela: Francesco Boccia ha spiegato che dall'11 maggio partirà l'esame dei dati del monitoraggio secondo i criteri stabiliti dal ministero della Salute. Sulla base dei risultati, dal 18 maggio ci potranno essere possibili differenziazioni regionali nelle riaperture, anche in base alle linee guida dell'Inail.
Con i dati in costante diminuzione, ora le Regioni premono per riaprire al più presto. A ribadire la necessità di rialzare le saracinesche dei negozi l'11 maggio anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. "Ieri - ha spiegato - ho ricevuto una delegazione di commercianti, liberi professionisti e rappresentanti degli esercenti che si occupano di servizi alla persona: mi hanno esposto le loro ragioni molto compostamente, ma ho colto un disagio montante che temo tra poco non sarà più gestibile. Trovo personalmente molto difficile giustificare la scelta del governo di permettere l'apertura a aziende con 3mila dipendenti e imporre la chiusura a un negozio di borsette. Così - ha sottolineato il governatore - si va a infierire su categorie piccole e piccolissime che chiedono di aprire bottega per mantenere la famiglia". Non solo riapertura per il commercio al dettaglio e ordinanze regionali, Fedriga ha ribadito che è necessario che dall'esecutivo giunga una precisa e puntuale programmazione. "Se è vero che il presidente del Consiglio Conte ha fatto intendere una possibilità di apertura, questa è stata ancora una volta confusa".
Da giorni il governatore del Veneto Luca Zaia si dice "pronto a far ripartire tutto anche prima del 18 maggio".
Il Piemonte ha condiviso le richieste delle altre Regioni, ma ha deciso di valutare le scelte in base a quello che sarà l'andamento del contagio in questa prima fase della ripartenza: "L'Italia ha aree con situazioni diverse" e quindi le scelte dovranno essere adottate in base "all'andamento del contagio". In serata il ministro Boccia ha però frenato le riaperture anticipate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.