Nonostante l'ultima tragedia nel Mediterraneo i "viaggi della speranza" vanno avanti. L’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) fa sapere di aver ricevuto tre chiamate di richiesta di aiuto da altrettante barche al largo della Libia. Joel Millman, portavoce dell'organizzazione, da Ginevra sottolinea che ci sarebbero almeno 20 morti nel naufragio di un barcone con centinaia di migranti che stanno affondando in acque internazionali. Non ha precisato la zona dell’incidente, ma ha citato la richiesta di soccorso lanciata da bordo da un anonimo passeggero del natante, sul quale si troverebbero nel complesso oltre 300 persone, e ricevuta dall’ufficio di Roma della stessa Oim. "Chi ha lanciato l’Sos", ha spiegato il portavoce dell'ente sovranazionale, "ha detto che la sua imbarcazione sta affondando e ha già parlato di morti, almeno 20". Vicino al barcone ve ne sarebbero altri due.
Ma le notizie sono ancora molto confuse. "Al momento - spiega a Rainews24 il portavoce italiano dell’Oim, Flavio Di Giacomo - si tratta semplicemente di una richiesta di aiuto, parlare di naufragio è troppo presto.
Spesso i migranti, quando ancora si trovano vicino alla Libia, chiamano la guardia costiera e le associazioni" chiedendo aiuto, ha spiegato. Questo "non vuol dire che sono in condizioni disperate. Noi abbiamo informato le autorità competenti, parlare di naufragio è troppo presto".
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