Rifiuta i videopoker, lo multano perché mette un biliardino nel suo locale

Un commerciante di Mestre è stato sanzionato per aver messo un calcio balilla nel proprio locale. Lo stesso da cui aveva bandito i videopoker pochi mesi prima

Rifiuta i videopoker, lo multano perché mette un biliardino nel suo locale

Prima riceve un premio per aver tolto le slot machines dal proprio locale, poi viene multato per averle sostituite con un innocuo biliardino: questa l'incredibile storia di un barista di Mestre, Stefano Ceolin, che si è visto comminare una sanzione da 1400 euro per aver installato nel suo esercizio un calcio balilla "libero", senza la fessura per inserire le monete. Per quanto possa sembrare assurdo, è proprio questo il dettaglio che ha fatto scattare la multa: i vigili urbani hanno contestato la mancanza di un'autorizzazione amministrativa che però non serve, essendo il calcetto privo della normale gettoniera. Se il gioco fosse stato a pagamento, paradossalmente, sarebbe stato equiparato a un videopoker e avrebbe ottenuto tutte le autorizzazioni senza alcun problema. La sanzione, che risale al 2011, è aumentata da 1200 a 1400 euro dopo che la Prefettura ha respinto il ricorso del commerciante; l'uomo, tuttavia, insiste a dire che non toglierà il biliardino. "La multa - ha dichiarato Ceolin - me l'hanno fatta i vigili urbani perchè il calcio balilla sarebbe privo delle necessarie autorizzazioni. Ma nella modulistica dove sono elencati i giochi che richiedono una autorizzazione non c'è la dicitura 'moscaciecà o 'calcio balillà, solo l'indicazione se serve una moneta o un gettone per farlo funzionare. Il mio gioco è gratuito, aperto a tutti, non c'è nessun fine di lucro". Il presidente del Veneto Luca Zaia ha commentato la vicenda dicendo che in casi come questi la realtà supera l'immaginazione: "che Paese è quello che con una mano premia chi rinuncia a un tornaconto personale rifiutandosi di installare nel proprio locale delle macchinette mangiasoldi e con l'altra lo castiga per aver offerto gratuitamente uno svago innocuo alla propria clientela?" Ancora una volta le assurdità della burocrazia mostrano i propri effetti accanendosi su chi cerca di migliorare la vita quotidiana dei propri concittadini, in una vicenda che sfiorerebbe il ridicolo se non fosse una vera e propria beffa per chi ha scelto di opporsi a una piaga sociale come quella dei videopoker.


Il 5 aprile, all'ingresso del cui locale è affisso un cartello con la campagna del Comune di Venezia "chi spaccia è un infame", Ceolin verrà premiato dall'associazione contro il gioco d'azzardo Slot Mob. Gianfranco Bettin dei Verdi, assessore alle politiche giovanili del Comune di Venezia, ha dichiarato invece che "non è un problema di vigili bensì di norme e regolamenti da adeguare e chiarire".

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