Rifugiato non paga 42 euro di taxi: "Sono a carico del sistema sanitario"

A Milano un rifugiato somalo di 25 anni si è rifiutato di pagare 42 euro di taxi dopo un controllo in ospedale. Alla fine il tassista non lo ha denunciato

Rifugiato non paga 42 euro di taxi: "Sono a carico del sistema sanitario"

Incredibile episodio accaduto ieri sera a Milano. Un rifugiato originario della Somalia ha chiamato un taxi per recarsi dall'ospedale dove era stato ricoverato al Memoriale della Shoah di piazza Safra, dove abita nei locali in gestione alla Comunità di Sant'Egidio. Solo che, al momento di pagare i 42 euro della corsa, l'uomo si è rifiutato di versare il denaro al tassista dato che secondo lui i soldi erano "a carico dell'ospedale". Il tassista ha chiamato la polizia, anche se alla fine ha preferito non denunciare il giovane.

Il 25enne, un rifugiato somalo che vive a Milano presso la Comunità di Sant'Egidio, era reduce da una visita presso l'ospedale Gaetano Pini. Dopo essere stato dimesso, l'uomo ha deciso di chiamare un taxi per tornare a casa. Tutto è andato bene, almeno fino al momento di arrivare a destinazione.

Lì, come accade di regola, il tassista ha chiesto al giovane di pagargli 42 euro. Richiesta alla quale il somalo ha opposto un netto rifiuto, dichiarando che i soldi "deve pagarli l'ospedale". A quel punto il tassista ha chiamato la polizia, intervenuta subito in piazza Safra per capire cosa fosse successo.

Il rifugiato somalo ha ribadito agli agenti di non avere alcuna intenzione di pagare la corsa, ostinandosi a dichiarare che la

somma era a carico del sistema sanitario nazionale. Di fronte alla volontà espressa dal giovane, i poliziotti hanno chiesto al tassista di chiudere un occhio e alla fine il ragazzo non è stato denunciato.

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