A Rigopiano torna la speranza: dieci superstiti, anche alcuni bambini

Si scava nella neve e tra le macerie per trovare i dispersi dell'hotel di Rigopiano a Farindola (Pescara): il miracolo dopo quasi due giorni dalla slavina. Trovato morto il disperso di Campotosto (L'Aquila)

A Rigopiano torna la speranza: dieci superstiti, anche alcuni bambini

Si continua a scavare con le pale tra la neve e le macerie dell'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), dove una slavina ha seppellito la struttura e i suoi occupanti.

Si scava con ancora più vigore dopo che dieci persone sono state individuate ancora in vita (guarda il video del salvataggio). Tra di loro ci sono anche quattro bambini. Tra i superstiti ci sono quindi moglie e figli di Giampiero Parete (il cuoco di Silvi salvatosi perché era all'esterno della struttura al momento della valanga) e la famiglia di Osimo (madre, padre e figlio).

I primi ad essere estratti sono stati madre e figlio. In serata sarebbero stati salvati altri tre bambini. Tutti sono stati portati in elicottero all'ospedale di Pescara, dove sono stati ricoverati in osservazione in Rianimazione. Altre cinque persone, tra cui una donna e due bimbi, sono stati individuati. Quintino Marcella, il ristoratore di Silvi Marina primo a lanciare l’allarme per la slavina di Rigopiano racconta: "Ho parlato al telefono con Ludovica e mi ha chiesto i biscotti Ringo, i suoi preferiti. La bambina sta bene. Certo, La famiglia Parete è provata , ma Gesù ha riconsegnato loro quello che hanno seminato perchè sono delle persone stupende". La moglie di Parete invece si è sfogata con i soccorritori: "Non ci credevamo più, non ci speravamo più".

E a fare il punto sui soccorsi è il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: "Al momento sono 5 le persone estratte dalle macerie e dalla neve dell’hotel Rigopiano di Farindola, una donna e 4 bambini, mentre altre 5 persone sono state individuate ma sono ancora da estrarre".

"Questo recupero di superstiti ci regala ulteriori speranze", ha spiegato Titti Postiglione, responsabile emergenze della Protezione civile. Della trentina di persone presenti mercoledì pomeriggio, ancora una quindicina mancano all'appello e sono ancora tra i dispersi. Due persone sono state salvate all'arrivo dei soccorsi, mente altre due sono state trovate già senza vita. Una delle vittime sarebbe stata identificata: si tratterebbe di Alessandro Giancaterino, fratello dell'ex sindaco di Farindola e capo cameriere del resort.

Si scava quindi senza sosta, si infilano le sonde nella neve, con il terrore che un'altra slavina possa piombare sui circa 40 soccorritori al lavoro nella radura a 1200 metri sul livello del mare, ai piedi del versante pescarese del Gran Sasso. Un elicottero vola su tutta la zona per monitorare gli accumuli di neve sulla montagna.

Ma si scava anche per liberare del tutto la strada che porta all'albergo. Nonostante la colonna dei soccorsi sia partita da Farindola mercoledì sera, questa mattina i mezzi erano ancora a 500 metri circa dall'ingresso. "Stiamo valutando tutte le criticità soprattutto per la viabilità", dice Walter Milan, portavoce del Soccorso alpino nazionale a SkyTg24, "Abbiamo di fronte più di trecento metri di neve, che si è compressa".

Intanto sale è stato trovato senza vita anche Enrico De Dominicis, il 72enne di Ortolano, frazione di Campotosto (L'Aquila), dato per disperso dallo mercoledì.

L'uomo era stato travolto da una valanga dopo essere fuggito da casa dopo una delle scosse di terremoto. Con lui c'era anche il fratello, che si è invece salvato perché era ancora nell'edificio al momento della slavina.

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