Si è ritrovata l'auto ricoperta di rami, caduti a causa del nubrifragio che ha colpito Roma, lo scorso 16 luglio. E da quel giorno, la sua macchina è ferma lì, nel parcheggio per disabili dove l'aveva sistemata, per regolare concessione rilasciata dal Comune di Roma.
Sono ormai due settimane che Gloria Schiavi, proprietaria del veicolo, la cui targa è legata al tagliando per la figlia disabile, che non può camminare, chiede "che il posto sia liberato subito". Non solo è impossibile per lei usare il mezzo, ma la donna non riesce nemmeno"a entrare a prendere degli oggetti di cui abbiamo bisogno".
La rimozione dei rami secchi, caduti durante l'acquazzone o tagliati dai vigili del fuoco nell'intervento di emergenza del 16 luglio, spetterebbe al Servizio giardini, guidato dal dipartimento Ambiente del Campidoglio. Quella sera, altre due auto erano state rimosse, perché distrutte dagli alberi, mentre quella della signora Schiavi è rimasta al suo posto, dato che era non aveva subito danni al motore ed era in grado di muoversi. Ma ora sono quasi due settimane che l'auto è intrappolata dal groviglio di rami, ormai secchi.
Diverse le conseguenze legate alla situazione, oltre ai disagi causati alla proprietaria, che ora deve farsi prestare un veicolo, per accompagnare la figlia a fare fisioterapia e fa sempre fatica a trovare posto: in primo luogo, dato il caldo degli ultimi giorni, c'è il rischio che i rami si incendino, provocando un rogo; inoltre la zona "si è trasformata in una discarica".Il Corriere della Sera riporta la vicenda, ricordando anche che il gestore del bar aveva chiesto già nel 2014 la potatura degli alberi, lasciati senza cure e pericolosi. Nessun intervento, però, era stato effettuato.
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