Roma, la giunta Raggi boccia la delibera sulla chiusura dei campi nomadi

Bocciata con 23 voti contrari e 5 favorevoli la proposta di delibera di iniziativa popolare di Fratelli d’Italia-An per lo smantellamento definitivo dei campi nomadi a Roma. Giorgia Meloni attacca: "Una vergogna"

Roma, la giunta Raggi boccia la delibera sulla chiusura dei campi nomadi

L’Assemblea Capitolina ha bocciato con 23 voti contrari e 5 favorevoli, la proposta di delibera di iniziativa popolare di Fratelli d’Italia-An sullo smantellamento definitivo dei campi nomadi nella città di Roma. Per la giunta Raggi, infatti, la proposta del partito di Giorgia Meloni, che chiedeva la chiusura dei campi nomadi della Capitale e la “regolamentazione della presenza delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti nel territorio della città di Roma”, è in contrasto con la strategia nazionale di inclusione, messa a punto dal governo, per queste popolazioni.

Per questo la proposta di Fratelli d’Italia, che prevedeva la chiusura di tutti gli insediamenti, con un periodo di transito di un anno volto a consentire ai residenti dei campi nomadi di trovare soluzioni alternative, è stata bocciata dalla giunta pentastellata. La proposta di delibera presentata da Federico Rocca, responsabile enti locali di Fratelli d’Italia, comprendeva la creazione di aree di transito temporanee con una durata semestrale e una capienza di massimo di 800 posti, alle quali i nomadi avrebbero potuto accedere sulla base di determinati requisiti. Proprio per questo, il provvedimento è stato definito “ghettizzante” dalla presidente della commissione Politiche sociali del M5S, Agnese Catini. Creare “aree di sosta fuori dai centri abitati”, ha spiegato la presidente della commissione Politiche Sociali, “non consentirebbe alle persone di integrarsi e nemmeno ai bambini di andare a scuola”.

Insomma, l’idea di superamento dei campi rom di Fratelli d’Italia, è diversa da quella della giunta a 5 Stelle. Per l’assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Laura Baldassarre, il progressivo smantellamento dei campi nella Capitale deve andare, infatti, di pari passo con la strategia nazionale dell’Unar per l’inclusione di Rom, Sinti e Caminanti. Sì allo smantellamento dei campi, dunque, ma con diverse modalità. “La creazione di aree di sosta temporanea non è una misura accettabile e non è nel nostro ragionamento perché non ci sembra sufficientemente in discontinuità con passato", ha chiarito l’assessore Baldassarre. “C'è già una delibera di Giunta e abbiamo completato la stesura delle linee di indirizzo del piano, vi ringraziamo e terremo conto della parte del provvedimento con le indicazioni che rispondono alla strategia nazionale, ma non di alcuni aspetti che sono assolutamente contrari alla normativa a livello europeo e nazionale", ha concluso l’assessore alla Persona della giunta Raggi, intervenendo nel merito della proposta.

Dure critiche alla bocciatura della proposta di delibera sono arrivate però dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Fabrizio Ghera. “I 5 Stelle sono come la sinistra: Pd e grillini si riempiono la bocca con la finta accoglienza ma gli insediamenti continuano a generare problemi di sicurezza sociale alla cittadinanza con rapine, reati e aggressioni, e nel frattempo a Roma Nord saranno trasferiti 420 nomadi”, attacca Ghera in una nota. Sulla questione è intervenuta anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Vergogna”, ha scritto la Meloni sul suo profilo Facebook.

“È l'ennesima conferma che i grillini sono l'altra faccia della sinistra e del Pd e vogliono che Roma continui ad essere invasa da baraccopoli abusive e zone franche, dove le istituzioni non possono entrare e i bambini vivono nell'immondizia e tra i topi”, ha scritto su Facebook la leader di Fratelli d'Italia.

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