Salvini: "Lo stabile dove è morta Desirée è di una srl del fratello di Veltroni"

Il ministro a San Lorenzo per Desirée parla dello stabile in cui è stato trovato il corpo: "È di proprietà di una srl il cui amministratore unico era o è Valerio Veltroni"

Salvini: "Lo stabile dove è morta Desirée è di una srl del fratello di Veltroni"

Desirée è morta. E San Lorenzo ora finisce al centro della politica e della cronaca nazionale. La 16enne di Cisterna di Latina sarebbe stata stuprata, ammazzata e il suo corpo abbandonato in un cantiere preda di spaccio di droga e degrado. Un crimine orrendo su cui questura e procura stanno procendendo con le indagini del caso ma che, dalle prime testimonianze emerse, sembrano puntare il dito contro un branco di stupratori, probabilmente stranieri.

I pm Stefano Pizza e per l'aggiunto Maria Monteleone indagano per violenza sessuale e omicidio ma dovranno fare i conti con le difficoltà del caso. Il commissariato di zona in un primo momento aveva liquidato il decesso come una morte per overdose, ma un senegalese avrebbe rilasciato una testimonianza che sembra ribaltare del tutto la versione dei fatti. "Sono arrivato lì a mezzanotte o mezzanotte e mezza e c'era una ragazza che urlava - ha detto -. Ho guardato quella che urlava e c'era un’altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava, sembrava già morta, perché l'altra ragazza urlava e diceva che era morta. C'erano africani e arabi sei o sette persone. Anche un'altra ragazza era lì e parlava romano. Urlava che l'hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro".

Lo stabile è noto a Roma per essere abbandonato a se stesso e facile preda di balordi e drogati. Oggi Salvini si è recato sul posto per portare una rosa in ricordo di Desirée ma i centri sociali si sono opposti. "Preferiscono gli spacciatori ai poliziotti", ha dichiarato il ministro che non intende fare passi indietro. "Io qui ci torno di notte, in incognito e con una ruspa". Nel suo dialogo con i giornalisti, poi, il leghista ha aggiunto una "nota di colore" sullo stabile al centro delle polemiche. "Questo immobile - ha detto - è di proprietà di una srl il cui amministratore unico era o è Valerio Veltroni" (fratello dell'ex sindaco di Roma).

Per questo il leader della Lega è stato chiaro sugli obiettivi futuri: "Agli spacciatori faremo del male. Faremo rispettare le regole. A Roma ci sono altre situazioni incredibili. Vedrò di fare in un anno quello che non hanno fatto in 20".

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